Il secondo uomo su Marte

Il destino di Jack Dean è scritto: tra sei mesi sarà il secondo uomo su Marte. L’onore di calpestare per primo il suolo marziano spetta al capo della missione spaziale, Martin Bell, un irritante primo della classe: bello, intelligente, affidabile e leccapiedi per vocazione. Ricordate questo nome: Martin Bell. Lo troverete sulle prime pagine dei giornali, negli almanacchi e negli schemi di parole crociate. Jack Dean, invece, sarà dimenticato. A meno che…

ECCO IL PIANO DI JACK.
Jack ha sei mesi di tempo per mettere in cattiva luce l’odiato collega. Ogni mezzo è lecito: finti dossier, sabotaggi, alleanze occulte con personaggi poco raccomandabili. Il conto alla rovescia è cominciato…

L’IMPREVISTO.
Il ritrovamento del cadavere di Martin Bell crea qualche grattacapo al nostro Jack. La polizia federale, durante le indagini, scopre le sue macchinazioni. Indovinate chi sarà accusato del delitto? Jack è innocente, ma deve dimostrarlo. A questo punto bisogna cercare di renderlo simpatico. Il lettore deve tifare per lui, altrimenti la tensione narrativa va a farsi benedire.

MA CHI È IL COLPEVOLE?
Vuoi vedere che è stato John Randall, il terzo uomo su Marte? Bisogna riconoscere che si tratta di un piano perfetto. Ora Randall ha la strada spianata. La saggezza popolare troverà conferma ancora una volta? Tra i due litiganti, il terzo gode?

PREVISIONE.
Il romanzo sarà amato dal pubblico, ma le stroncature della critica non si faranno attendere. Gli intellettuali diranno che il tema dell’eterno secondo non è nuovo, e non apprezzeranno questa inedita variante marziana con sconfinamenti nel thriller. Ma voi non badate alle critiche: pensate alla valanga di soldi che vi attende grazie alle copiose vendite.

Il PRECEDENTE.
Per scrivere questo post, da buon giornalista, mi sono documentato: ho fatto qualche ricerca su Edwin Aldrin, il secondo uomo sulla luna. Ho scoperto che esiste un romanzo intitolato “Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?”, di John Harstad (Iperborea, 2005). Qui il protagonista è uno che sceglie di non essere protagonista (scusate il bisticcio di parole). Aldrin è il suo idolo, la sua fonte di ispirazione. La lettura di questo romanzo, visto l’argomento, è caldamente consigliata a quelli come Jack Dean.

4 thoughts on “Il secondo uomo su Marte

  1. lunico scrive:

    Mi piace l'ironia che ci metti, Danilo.
    Sei in gamba.

    Roberto

  2. Danilo Zanelli scrive:

    Grazie, Roberto!
    Danilo

  3. Igor Salomone scrive:

    Il punto e: che c'entra Marte? Nella storia lintreccio dovrebbe prevedere che il Pianeta Rosso sia in qualche modo la chiave narrativa. O per lo meno il viaggio spaziale, no…? Sono un vecchio appassionato di fantascienza …

  4. Danilo scrive:

    Ciao Igor. Ho scelto Marte perché mi sembra la prossima meta, dopo la luna 🙂

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