Un romanzo rosa deve rispettare alcune regole. Prima di tutto, occorrono quattro personaggi: l’eroina, l’odioso pretendente destinato a soccombere, l’avventuriero che conquisterà il cuore della bella e l’infaticabile tessitrice di oscure trame innamorata di quest’ultimo. Inserite qualche personaggio di contorno tagliato con l’accetta, mischiate il tutto e aggiungete un lieto fine senza ombre. Volete scoprire cosa si ottiene? Continuate a leggere…
CAPITOLO I.
Il matrimonio è stato già fissato. Linda sposerà Clifford Jenkins, il più ricco possidente della regione. Crede di essere innamorata del fidanzato, ma scoprirà che il vero amore è un’altra cosa.
CAPITOLO II.
Linda incontra in diverse occasioni Andrew, un ragazzo bello e temerario. All’inizio le cose non vanno per il verso giusto. Linda è una giovane dama d’altri tempi, cresciuta nel culto delle buone maniere. Non riesce a tollerare i modi scanzonati e selvaggi di Andrew. Il ragazzo non esita a punzecchiarla con sagaci sberleffi: somiglia al bambino che tira le trecce della graziosa compagna di banco per attirare la sua attenzione.
CAPITOLI III.
Andrew lavora nelle scuderie dei Jenkins. Che coincidenza! E non è tutto: Clifford ha regalato a Linda un destriero e ordina all’aitante scudiero di insegnarle a cavalcarlo. Il lettore avveduto sa che Clifford pagherà cara questa scelta.
CAPITOLI IV.
Linda, tra una cavalcata e l’altra, è costretta ad ammettere che il suo maestro di equitazione non è poi così male. Sotto la scorza del guascone con la faccia da schiaffi batte un cuore d’oro. Andrew dedica molte ore del suo tempo al volontariato in un centro per disabili e aiuta finanziariamente Sarah, un’anziana signora in difficoltà. Clifford, invece, è un personaggio monolitico che non conosce slanci: nulla lo scuote dal suo torpore.
CAPITOLO V.
Andrew è fidanzato con una donna che non ama. Si chiama Wilma ed è molto intelligente. L’amicizia tra Andrew e Linda le sembra sospetta fin da subito…
CAPITOLO VI.
Wilma ha ragione. L’amore si sta facendo strada nei cuori di Andrew e Linda. I due hanno bisogno di appartarsi per scambiarsi un bacio con calma, perché le loro cavalcate sono troppo brevi ed esposte alla sguardo di occhi indiscreti. Gli autori dei romanzi rosa ci insegnano che l’intimità tra due amanti può essere propiziata da un evento meteorologico.
CAPITOLO VII.
A causa di un violento temporale, che li coglie impreparati durante una cavalcata, Andrew e Linda si rifugiano in una capanna isolata, ma proprio sul più bello sopraggiunge Clifford, messo sull’avviso da Wilma, per “trarli in salvo”.
CAPITOLO VIII.
Clifford, su suggerimento di Wilma, vieta a Andrew di frequentare Linda. Il giovane non ha il coraggio di disobbedire, perché teme il licenziamento. Senza stipendio non potrebbe più aiutare Sarah, la deliziosa vecchina a cui vuole tanto bene. È proprio un bravo ragazzo.
CAPITOLO IX.
Linda ha il cuore in tumulto perché il suo amato è irreperibile. La scomparsa di Andrew le sembra un segno del destino e la spinge a prendere una decisione sofferta: sposerà Clifford. “Potrebbe andarmi peggio – pensa con rassegnazione – almeno Clifford è un uomo gentile”.
CAPITOLO X.
Fermi tutti! Clifford non è affatto un uomo gentile. In realtà è uno spietato usuraio. Il fratello di Sarah, per dirne una, è morto suicida a causa di un debito contratto con il possidente. Sarah confessa questa terribile verità alla nostra eroina tra le lacrime. Inoltre le rivela il vero motivo della scomparsa di Andrew. Conseguenza inevitabile: nel borsino sentimentale di Linda le azioni di Clifford toccano il minimo storico, mentre quelle di Andrew schizzano alle stelle.
CAPITOLO XI.
Clifford, entrato in chiesa per sposarsi, ha una brutta sorpresa. Nota che la testimone della sposa è stata sostituita da una sua vecchia conoscenza: Sarah. L’anziana signora sorride, perché pregusta quello che sta per accadere…
CAPITOLO XII.
Cari scrittori, nei romanzi rosa l’eccessiva originalità è considerata di cattivo gusto. Suggerisco di usare, per il finale, una soluzione proposta con successo in decine di teleromanzi, sulla scia del film “Il laureato”. Avete indovinato, mi riferisco alla precipitosa fuga dell’eroina in abito da sposa durante la celebrazione del matrimonio. La sposa mancata può dileguarsi a cavallo con il suo Andrew, sullo sfondo di un bellissimo tramonto come nella migliore tradizione western, mentre un poliziotto in borghese, invitato da Linda alle nozze, arresta Clifford. Sarah se la caverà, perché Clifford dovrà risarcirle tutti i danni.
Io faccio la parte del bel tenebroso, dottore o avvocato 🙂
La sposa che fugge con l'abito di nozze l'ho vista davvero in molti film, credo pure in una puntata del dottor House, ma la Fuga non di Mezzanotte, ma del Laureato, è indimenticabile.
Post "avvincente", pur non essendo io un amante del genere. La prima frase alla voce del capitolo XII mi è parsa come la più significativa: per scrivere del rosa, bisogna leggere un mucchio di rosa.
A tal proposito mi permetto di uscirmene con una banale curiosità: nel primo semestre dell'anno passato ho dovuto leggere un lungo saggio sulla narrativa di questo genere e non nascondo di averla trovata sconcertante. Mi tornano sempre in mente gli editori harmony che, alla ricerca di nuovi scrittori (che ineluttabilmente diverrano "scrittrici"), mettono in giro veri e propri schemi di Propp (il loro sito è testimonianza di ciò che scrivo), con tanto di tappe fisse da toccare all'interno del romanzetto. E se ciò non basta inviano ai principianti le schede dei personaggi e li invitano a comprare dei veri compendi di "descrizioni di scene, personaggi, etc" da utilizzare. Se mai – per sfortuna, suppongo – vi capitasse di dover leggere anche solo due di quei romanzetti, notate come il protagonista abbia sempre denti bianco abbagliante!!!
(Si migliora – anche se di poco – se si legge di chick-lit o di teen-lit. Quanto meno c'è più flessibilità e sperimentazione… Poi – ovviamente – de gustibus…)
Saluti!
@ Mio capitano
Già, sono rimasto colpito dal numero di fughe dal matrimonio che si vedono in TV. Ormai, quando vedo un matrimonio televisivo, mi aspetto la fuga da un momento all'altro.
Per quanto riguarda il bel tenebroso, ormai si tratta di un personaggio codificato con caratteristiche invariabili: bello (ovviamente), di poche parole, ossessionato dal suo passato. La nostra erorina, "con la sua semplicità" (sic!), gli farà tornare il sorriso.
@ Johannis
Belli questi corsi sulle tecniche narrative! Sono davvero convinto che ci siano 3 o 4 formulette (non di più) applicabili alla trama della maggior parte dei romanzi rosa. Ah, nella mia ingenuità credevo veramente che le scrittrici fossero tutte donne! Ma allora, quando leggo, per esempio Kelly Stevens, spesso si tratta di un uomo, e italiano per giunta!
Questo post fa davvero riflettere, perché nei grandi romanzi a carattere sentimentale (più o meno quelli che ci hanno fatto leggere a scuola) un po' di questi ingredienti ce li si trova…ma è tutto il resto (ora dirò un'ovvietà) che rende un romanzo un capolavoro…(?)
Bel post, Danilo, complimenti!
Grazie Andrea!!! 🙂
PS Già, tutto il resto non può trovare posto negli schemini elementari che sono alla base dei romanzi rosa. Forse un capolavoro è (anche) una violazione consapevole delle regole.
Sono incapace di capire l'ironia scritta, perciò, nel qual caso, sottolineo che il mio intervento non voleva certamente fare di tutta l'erba un fascio!
^^/
Cya!
Nessuna ironia, Johannis 🙂 Non mi era mai venuto in mente che le scrittrici fossero in realtà scrittori. E soprattutto non pensavo che ci fosse dietro una specie di catena di montaggio, con pezzi di romanzo preconfezionati elargiti a scrittori operai. Mi sto facendo molte domande sul funzionamento di una collana come Harmony (anche per vezzo professionale, dato che sono un giornalista). E' un mondo talmente sconosciuto che forse meriterebbe, a pensarci bene, una trama!
Ciaoo!
E dato che gli Harmony prosperano (benché in giro ci siano anche romanzi rosa di qualità assai più decente), si deve concludere che esista un vasto pubblico disposto a leggere soltanto in dosi predigerite – e guai se il giovinotto non è bello&temerarioconcuored'orosottolaruvidascorza!
Però, se volessi far venire un coccolone a qualche editor Harmony, aggiungerei un capitolo XIII in cui si rivela che il defunto fratello di Sarah era in realtà il padre di Andrew, al quale non interessa tanto Linda, quanto la vendetta contro Clifford. Sono certa che quando Clifford – finalmente scosso dal suo torpore – insegue la coppia fuggitiva, tutti si ritroveranno su una provvidenziale scogliera, dove i due uomini lotteranno per un po' fino a che… indovinate chi farà il volo fatale? Segue verdetto di legittima difesa, segue matrimonio. Naturalmente Harmony rifiuta il romanzo, ma si trova un altro editore e… non perdete il secondo volume, in cui – in un lento crescendo di angosciose rivelazioni à la Daphne du Maurier – Linda comincia a farsi domande sul suo nuovo marito, scopre che Sarah e Wilma sono in realtà la stessa persona e si pente assai di essersi sposata in comunione dei beni!
In effetti il defunto fratello di Sara potrebbe davvero essere il padre di Andrew, tanto per dare un senso al suo legame con la donna. Il desiderio di vendetta mi piace, perché cancella l'irritante bontà d'animo del personaggio, dissolvendo la patina Harmony! Il secondo volume diventa quasi un thriller, per la serie "mio marito, questo sconosciuto"… Ovviamente Linda fa molte altre scoperte: anche la storia del volontariato in un centro disabili è una balla… Ma che è veramente Andrew? 🙂
great post as usual!
paxil