Il mattino ha l’oro in bocca

Nei gialli le persone che “passano di lì per caso” e si ritrovano invischiate in un crimine sono i bersagli preferiti degli scrittori, che mettono sulle loro tracce brutti ceffi armati e sanguinari. Per evitare complicazioni basterebbe poco: far finta di niente, come le persone reali, potrebbe essere un buon viatico per il quieto vivere. Ma il personaggio dei gialli disposto a farsi gli affari suoi deve essere ancora inventato.

DOUG.
Doug Smith, un pensionato di 60 anni, non è certo l’uomo più fortunato di questo mondo. Due difetti presto o tardi lo metteranno in pericolo: è il protagonista del vostro prossimo giallo e si impiccia sempre di cose che non lo riguardano. Sembra nato per diventare carne da macello.

UN UOMO MATTINIERO.
Alle sei del mattino la mia esistenza è tutta da dimostrare. Doug Smith, invece, ama le levatacce da quando è in pensione. Tutti i giorni si sveglia prima dell’alba e percorre chilometri in campagna a passo veloce per tenersi in forma. In una di queste passeggiate gli capita un fatto strano. Nota, nelle vicinanze di un cespuglio, il corpo senza vita di una donna di mezza età. Tutto fa pensare che sia stata ammazzata da un proiettile. Prima di chiamare la polizia, come impone il codice deontologico del cittadino coscienzioso, Doug si avvicina al corpo e fruga nelle tasche del cappotto che lo avvolge. Trova un portafogli e, al suo interno, un bigliettino spiegazzato con una scritta: “Jim Stevenson vuole uccidermi”.

L’INTERROGATORIO.
Convocato dalla polizia in qualità di testimone, Doug ha un’amara sorpresa: l’ispettore che lo interroga si chiama Jim Stevenson. Potrebbe essere il più singolare caso di omonimia della storia, ma purtroppo per Doug non è così. Si tratta proprio dell’assassino. Per prudenza Doug decide di omettere il dettaglio del bigliettino, sperando di non essere coinvolto. Ma si sbaglia.

MA CHI È STEVENSON?
È il capo di una setta religiosa composta da gente che odia i libri (fatta eccezione per la Bibbia, s’intende), perché li considera la principale causa della secolarizzazione odierna. Anche il codice penale è un libro, e questo forse spiega lo scarso rispetto di Stevenson e adepti per le sue regole. La setta devasta le librerie con attentati dinamitardi e perseguita gli scrittori.

MA CHI È LA VITTIMA?
La vittima è Clara Bones, una scrittrice troppo prolifica per continuare a vivere.

GROSSI GUAI PER DOUG.
Stevenson costruisce false prove per incastrare Doug. La polizia trova l’arma del delitto nella casa del pensionato, che viene arrestato e tradotto in carcere.

SUL FILO DEL RASOIO.
Liberato su cauzione, Doug deve indagare per discolparsi. Lo aiuta Warren, ex membro della setta, ora scrittore dilettante.

IL FINALE
Doug dimostra la sua innocenza e trova le prove che inchiodano Stevenson alle sue responsabilità. Ma non è tutto: decide di scrivere un romanzo autobiografico per raccontare la sua esperienza. Pensate allo smacco per il povero Stevenson: diventerà il protagonista di un bestseller; proprio lui, l’acerrimo nemico dei libri.

4 thoughts on “Il mattino ha l’oro in bocca

  1. Sonia Ognibene scrive:

    Che dire? Fantasmagorico…

  2. Danilo scrive:

    Troppo gentile, Sonia 😉

  3. andrea erdna scrive:

    Vedo che prediligi personaggi angloamericani…con nomi quasi da soap-opera o da B-movie…:-)

  4. Danilo scrive:

    Già, mi divertono i nomi angloamericani 🙂

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