Il sequel

Ci sei riuscito: il tuo romanzo è pronto. Ti è capitata un’idea e l’hai diluita in un tomo di 600 pagine, messo in vendita al non trascurabile prezzo di 25 euro. Ma c’è una nota stonata: non sei soddisfatto del risultato. Ti sei aggrappato a una trama insipida, senza contrutto, simile a tante storie già raccontate. Ora attendi con ansia le reazioni dei lettori…

L’IMPREVISTO.
Colpo di scena: in pochi giorni accade l’impensabile. Il tuo romanzo, contro ogni logica, balza in vetta alle classifiche. E adesso?

DANNATI SONDAGGI.
Hai commesso una leggerezza, sottovalutando il fascino del tuo eroe. L’hai ucciso, proprio sul più bello. Simon King, il coraggioso protagonista, ha sacrificato la sua vita per salvare la bella Maria Scott, una spia presa di mira da un gruppo di folli terroristi, votati alla causa del genocidio. L’eroe è stato colpito da tre pallottole, destinate all’incantevole dama perdutamente innamorata di lui. Simon è morto. Morto stecchito. Ma la gente che acquista libri come il tuo somiglia all’infermiera psicopatica di “Misery non deve morire”, il capolavoro di un altro e ben più noto King. I lettori chiedono a gran voce un seguito della storia e vogliono ancora Simon, il loro beniamino. Come la mettiamo?

MANTIENI LA CALMA.
La situazione sembra disperata. Simon, il tuo eroe, è serenamente domiciliato nell’Oltretomba letterario, e ora bisogna far comparire dal nulla il biglietto di ritorno. Un demone ti consiglia di stringere amicizia con sceneggiatori televisivi che hanno lavorato nelle soap, confidando nella loro indiscussa maestria nei ritorni in vita privi di verosimiglianza, per carpire i loro segreti. Ma forse non è il caso di fare mosse avventate. Non sei così disperato. Non ancora. Sono qui per aiutarti.

I PRECEDENTI.
Proviamo a considerare il problema con freddezza. La ricomparsa di personaggi dati per morti è all’ordine del giorno, nel mondo della fiction. Possiamo raggruppare i casi più eclatanti in 4 categorie:
1) si scopre che il decesso è avvenuto in sogno (qualcuno ricorda lo strano caso di Bobby Ewing?);
2) la morte era una messinscena;
3) il morto viene ibernato e rinasce qualche millennio più tardi;
4) il morto viene riportato in vita immediatamente, grazie a prodigiose tecniche mediche in fase di sperimentazione.

PROCEDIAMO PER ESCLUSIONE.
Gli ultimi due stratagemmi sono da usare solo in casi estremi, per evitare virate fantascientifiche di bassa lega. Il primo è francamente irritante. Si salva, di misura, soltanto il secondo…

IL RIBALDO.
Maria è una spia poco accorta: ha rivelato a Simon tutti i suoi segreti. Nel sequel si scopre che l’uomo è un filibustiere, in combutta con i terroristi. Veniamo a sapere che King è ancora vivo, perché i suoi complici hanno sparato per finta, con pistole a salve. Ora Simon può nascondersi nell’ombra, per attuare il suo piano di conquista del mondo senza essere disturbato.

REAZIONI.
Il sequel non avrà successo, perché Simon era apprezzato per la sua bontà. Ma almeno potrai affermare, a testa alta, di non esserti piegato del tutto alle leggi mercato editoriale.

8 thoughts on “Il sequel

  1. Rasputin scrive:

    interessante…altre soluzioni potrebbero essere una delorean volante che ti porta indietro di 5 minuti per evitare l'omicidio e/o un giubbotto antiproiettili…o magari un corano nel taschino

  2. Danilo scrive:

    Già, Rasputin, e poi ci sono i ribaltamenti di prospettiva. Come quello, celeberrimo, di Ubik: "Io sono vivo e voi siete morti".

  3. Camilla P. scrive:

    Oppure la tecnica più in voga nei film d'azione: in realtà indossava un giubbotto anti-proiettile e quindi è rimasto in vita, sebbene i cattivi siano ancora convinti della sua morte… e qui nasce tutto il casino "agire senza far scoprire che sono ancora vivo" etc. etc.

    Io, comunque, l'avrei lasciato morto XD

  4. Danilo scrive:

    Hai ragione, Camilla. Dunque anche tu, come Rasputin, sei a favore della messinscena.

    PS In effetti, meglio lasciarlo morto e consumare per intero la ribellione alle richieste assurde dei lettori 😉

  5. Carmine scrive:

    Certo che il neonato scrittore di successo ha uno strano modo di non piegarsi alle leggi del mercato editoriale…
    Mi sa che uno dei problemi principali di oggigiorno sia proprio questo: talvolta ci troviamo invischiati in ciò che si aborra senza nemmeno rendercene conto…

  6. Danilo scrive:

    Purtroppo il desiderio di assecondare i desideri del pubblico può condurre un uomo a compiere le peggiori nefandezze!

  7. Della scrive:

    Ciao Danilo, che sf.ga aver deciso di far morire Simon King! Come farlo tornare nel sequel? Mah, userei uno stratagemma shakespeariano: assunzione di un farmaco che simula la morte rendendo impercettibili i battiti del cuore, assunto prima delle tre pallottole, naturalmente rese inoffensive da una provvidenziale cotta di maglia che Simon indossava sotto il giubbotto. Si, perché quella mattina Simon ha partecipato alla rievocazione storica di una giostra medievale, di cui è appassionato cultore. Tu non ce lo avevi detto, ma Mary, per quanto incantevole, è una iattura: appiccicosa come la resina di pino e pericolosamente braccata da assassini di professione… così Simon, dopo la rievocazione storica e prima dello scontro finale con le spie, decide di assumere un farmaco che gli provocherà la morte apparente, accordandosi con il suo dentista perché lo venga a riesumare. Il sequel lo comincerei proprio con l'apertura del feretro, battuta di Simon: -Non mi sentivo così dall'ultimo ponte che mi hai fatto!
    E' abbastanza verosimile???
    Un saluto da Quartello,
    Della

  8. Danilo scrive:

    Ciao Della. Fantastico! La tua soluzione shakespeariana rende Simon un personaggio interessante, senza farlo diventare un pazzo criminale!
    W Quartello!

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