Oblio

Personaggi che saranno dimenticati da altri personaggi. Per libri che non vogliono farsi dimenticare.

Si dimenticarono di lui perché aveva finto di dimenticarsi di loro, nel tentativo di attirare l’attenzione.

Si dimenticarono del suo nome. Perché quel nome era segnato in qualche foglietto volante, o su qualche agenda dimenticata. Perché aveva conosciuto persone che non riuscivano a mettere insieme nomi e facce. Oppure perché era scappato via, silenziosamente, durante una festa in cui nessuno l’aveva notato. Ecco, forse era questo il vero motivo: era scappato via, in un paese che tutti dimenticano; in Lussemburgo.

Si dimenticarono di lui perché lavorava di notte e dormiva di giorno. E vedeva la gente diurna al crepuscolo, per un attimo, come capita agli amanti del film “Ladyhawke”. Alla fine fingevano di non vederlo, per non perdere tempo. Erano veloci. Più veloci di lui.

Gli avventori del bar si dimenticarono di lui perché faceva l’errore di fermarsi a pagare per tutti, mentre gli altri ne approfittavano per allontanarsi. Per ironia della sorte, con i soldi risparmiati grazie a lui, si divertivano senza di lui.

Nessuno conservò il ricordo della sua faccia, perché la prima impressione è quella che conta, ma è anche quella che si dimentica. E lui incontrava la gente una sola volta, per vendere i suoi elettrodomestici in giro per il mondo.

4 thoughts on “Oblio

  1. Zio Scriba scrive:

    Triste argomento l’oblio, in un mondo in cui le cose intelligenti e belle paiono ai primi posti della lista della dimenticanza…
    Stavolta i tuoi spunti sono uno più bello dell’altro, veramente.
    Geniali e profondamente veri.
    Ciao! 🙂

    • danilo scrive:

      Grazie, mitico zio. questo argomento, dimenticare le persone, è una mia piccola ossessione. Non c’è pensiero più struggente e terribile di questo: il fatto che le persone possano dimenticarti

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