Ingenui

Ultime parole famose per storie di azione. Personaggi che rischiano la vita a causa della loro ingenuità.

C’erano due uomini in quel parco. Il più giovane consegnò all’altro una borsa e ricevette in cambio una pietra luccicante, che aveva l’aria di essere preziosa. Winston li vide da lontano, per caso, con il binocolo che usava per fare birdwatching. S’interrogò sul costo eccessivo delle borse firmate e scosse il capo. Gli uomini lo notarono e s’incamminarono nella sua direzione, con l’evidente intenzione di socializzare.

Flint si accorse con disappunto che quello strano ticchettio proveniva dalla sua valigia. Odiava le diavolerie moderne e i loro effetti sonori. E pensare che si era tanto raccomandato con Tom, il negoziante, quando l’aveva acquistata: “Voglio una valigia normalissima”. Ma lui niente, doveva sempre rifilargli qualche aggeggio strano. Come se la sua vita non fosse già abbastanza complicata. “Domani mi sente”. L’ultimo pensiero di Flint fu proprio così: rivolto a un giorno che non sarebbe mai arrivato.

In banca entrò un uomo con la calzamaglia sulla faccia. “Forse ha ragione lui – pensò Paolo – la crema protettiva non basta contro le zanzare milanesi”.

“O la borsa o la vita”, disse l’uomo. E Jack s’innervosì. Odiava quelli che gli sottoponevano dilemmi esistenziali di prima mattina. “Senza soldi non si vive”, rispose bruscamente allo sconosciuto. E fu fiero della sua frase intelligente. Rimase in attesa di un complimento, che però non arrivò. Il suo misterioso interlocutore non disse una parola e mise una mano in tasca, come per estrarre qualcosa. Forse si era commosso e aveva bisogno di un fazzoletto. Il nervosismo di Jack aumentò: odiava i frignoni.

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