Dialoghi assurdi.
“Vendo inettitudine aritmetica”
“La prendo! Non voglio fare i conti con la realtà”
“Sono 10 euro”
“Ecco un biglietto da 500. Tenga il resto”
“Lo sappiamo che sei uno scrittore. Confessa, bastardo!”
“No, lo giuro. Sono Fabio Volo”
“Capo, sta dicendo la verità. Dobbiamo liberarlo”
“Non porti mai a termine quello che cominci” gli dissero.
“Questa volta andrà diversamente” rispose.
E cominciò a picchiarli.
“Ti considerano intelligente. Di questo passo ti chiederanno di aiutarli”
“Cazzo!”
“Porta con te una copia della Padania. Cambieranno idea”
“Ho un brutto presentimento”
“Dimmi pure. Ho la giornata libera. Starò tutto il tempo con te ad ascoltarti”
“Ecco, era questo”
“Posso nutrire dei sospetti nei tuoi confronti?”
“No”
“Lo sospettavo”
“Mi spiace: lei è assunto”
“Cazzo, non me l’aspettavo. Mi avete illuso dicendo ‘le faremo sapere’ al termine del colloquio”
“Siamo malvagi”
“No! Il mio corpo è implacabilmente sano”
“Niente paura: prenda questa medicina lontano dai pasti senza leggere le avvertenze”
“Grazie”
“Fammi vedere quel dannato cellulare… Lo sapevo! Nessun messaggio. Questo significa una sola cosa. Tu non mi tradisci!”
“Posso spiegarti”
“Nessuno ti vuole tranne me. Come hai potuto farmi questo?”
“Bastardo, sei innocente. Ho le prove”
“No! Ho un alibi. Ero in Italia”
“Balle! Scommetto che eri in Svezia a comportarti onestamente”
[L’ideota]
just B R A V O ! cheese
Grazie mille, Anna 🙂
Il mio meraviglioso pazzoide! 😀
Grazie, carissima Sonia, che gentile. Ti mando un abbraccio 🙂
“Vendo attitudine aritmetica”.
“Vada via! Vada a far di conto altrove!”.
“Non si paga nulla!”.
“Allora tenga 50 euro, ma mi dia il resto di 2!”
“No che non sei uno scrittore. Confessa, fratello!”
“OK, sono Fabio Volo”
“Capo, è vero. Non mi piace leggere, ma lo capisco”.
“Non porti mai a termine quello che cominci” gli dissero.
“Anche questa volta, Coerenza mi vuole” rispose.
E cominciò a smettere quel che aveva appena cominciato.
“Ti considerano intelligente, ma se te lo dicono pure, anche fesso”.
“Ma non sono fesso, giuro!”.
“Sai fare giurin giuretto con le dita incrociate?”.
“Ho un brutto presentimento”
“Ti capisco, non è il 27 e non hai soldi per il poker, hanno arrestato il pusher di fiducia, non puoi fare shopping, ed è presto per andare a puttane”.
“Cazzo, ma hai dell’intuito!”.
“No, è che sei un tipo banale, come tutti gli altri”.
“Posso nutrire dei sospetti nei tuoi confronti?”
“Si”
“Cazzo me lo aspettavo! Ma scusa… più dell’assonanza, stavolta, non sono riuscito a fare!”.
“Hai letto di nuovo Zazie nel metrò?”.
“Il titolo si, zento volte o più!”.
(continua per 1.200 pagine così)
“Mi dispiace: lei è bisunto”
“Non me l’aspettavo il sugo! Pensavo che ne fosse scevro”.
“Come parla bene, scevro… è sua?”.
“No, ma mi piace”.
“Cosa fa stasera?”
“No! Il mio corpo è insano”.
“Cioè ammalato?”.
“Ah? Significa questo? Credevo si dicesse mensa sana in… eccetera ”.
“Nessun segnale! Tu non mi tradisci!”
“Ma Maestro, come potrei?”
“Giuda, di questo passo mi mandi a monte il cristianesimo!”
“Bastardo, sei colpevole!”
“No! Ho un alibi. ”
“Balle!”.
“E poi? Che dovrei dire? Ma non ci siamo rotti di questi cliché, commissario?”
“Ma si! Usciamo da questo poliziottesco del cazzo!”.