Lo sconosciuto

Un supereroe da manuale non può essere onnipotente, perché i cattivi devono coltivare qualche illusione sulla possibilità di conquistare il mondo. Per fortuna i supereroi fanno sempre i conti con la zavorra psichica dei loro buoni sentimenti. La bontà è uno svantaggio, perché provoca coflitti interiori e tentennamenti che possono decidere l’esito di una battaglia. Per questo i cattivi, quando sono con le spalle al muro, prendono in ostaggio persone indifese: il timore di mettere in pericolo la vita di qualche innocente è un pesante fardello per un supereroe coscienzioso.

L’ESPEDIENTE DEL PUNTO DEBOLE.
La bontà, naturalmente, non basta: ci vuole ben altro per rendere realmente vulnerabile un Difensore della Terra dotato di poteri eccezionali. Lo sanno bene coloro che fanno argute considerazioni sulla necessità di un punto debole per controbilanciare i superpoteri, affermando che questo trucco ha origini antiche, per non dire omeriche. Achille, con il suo famigerato tallone, è il padre nobile di Superman, un semidio contemporaneo che si arrende solo davanti alla kryptonite.

UN’IDEA SUGGESTIVA.
Mi affascina l’idea di un supereroe che usa le sue facoltà sovrumane con parsimonia a causa di fobie o idiosincrasie. Vi faccio qualche esempio: un uomo con il dono dell’ubiquità poco amante del presenzialismo; un individuo spaventato dalle armi che possiede e maneggia con abilità una spada invincibile; un mago illuminista. Oppure un eroe come Howard Smith…

CHI È HOWARD SMITH?
Dietro la maschera di Fox, un supereroe vestito con un costume rosso che gli dona un aspetto vagamente simile a quello di una volpe, c’è Howard Smith, un piccolo imprenditore informatico. Fox è un supereroe con un mucchio di superproblemi, come vuole la tradizione Marvel. Il destino (sotto forma di un misterioso meteorite che ha colpito la sua casa, creando un campo magnetico capace di provocare mutazioni genetiche) gli ha donato poteri telecinetici terribili che adopera controvoglia, a causa di alcuni effetti collaterali. Può spostare una portaerei con il pensiero, ma dopo ogni combattimento perde le facoltà visive e i suoi poteri per due giorni. Si tratta di un inconveniente non da poco, perché Howard è letteralmente terrorizzato dal buio. Solo Polly, la sua amatissima moglie, conosce la vera identità di Fox.

L’UOMO MISTERIOSO.
Dopo aver annientato uno scienziato pazzo che aveva aspirazioni poco originali (il classico fanatico con il pallino della conquista del mondo), Fox si trascina in un vicolo per togliersi il costume e indossare gli abiti civili di Howard, mentre le sue facoltà visive declinano rapidamente. È ormai cieco quando finalmente raggiunge il suo appartamento. Varcata la soglia di casa, Howard chiama ripetutamente Polly. In risposta riceve solo qualche mugolio impotente, perché Polly è legata e imbavagliata. E c’è uno sconosciuto in casa…

ATTENZIONE.
La trama che vi sto proponendo è per molti ma non per tutti. Di certo non è per scrittori dozzinali. In questa fase della storia serve uno scrittore abile nell’immedesimazione e capace di delineare il cortocircuito psichico di una persona sull’orlo del baratro. Howard si trova in una situazione che potremmo definire “borderline”: al terrore per il buio si somma l’angoscia per la presenza di uno sconosciuto che potrebbe fare qualsiasi cosa.

COSA SAPPIAMO DELLO SCONOSCIUTO?
Chi è lo sconosciuto? Forse è uno psicopatico che vuole torturare e uccidere un’ordinaria coppia di americani, schifato dall’ultima commedia romantica di Jennifer Aniston. Abbiamo un’unica certezza: lo sconosciuto non ha sospetti sull’identità segreta di Howard. O meglio, non ne ha ancora.

HOWARD, IL TEMPOREGGIATORE.
Howard deve vincere le sue paure e dialogare con lo sconosciuto per prendere tempo, perché fra due giorni recupererà la vista e i suoi poteri.

L’APPARENZA INGANNA.
Insomma, quello che sembrava un romanzo dal sapore fumettistico si è trasformato in un thriller psicologico, che prevede serrati scambi di battute e flussi di coscienza. Howard, per distogliere l’attenzione dello sconosciuto da eventuali propositi violenti, gli fa una precisa richiesta: “Raccontami qualcosa della tua vita. Qualsiasi cosa”. Il suo interlocutore non si fa pregare. Si scopre che l’uomo è un fan sfegatato di Fox, perché ammira gli eroi senza debolezze. Howard spera che allo sconosciuto non venga in mente di aprire la valigia che contiene il costume di Fox. La valigia, in quel contesto, è uno scrigno di debolezze che il suo ospite indesiderato non apprezzerebbe: la caduta di un mito è sempre scioccante per gli squilibrati.

LA RIVELAZIONE.
In realtà sappiamo tutti che lo sconosciuto aprirà la valigia. E sappiamo anche che reagirà male. Ecco il mio ultimo consiglio (per oggi). Cari scrittori, giocate questa carta quando la guarigione di Howard sarà imminente. Esigo una narrazione accurata dei 10 minuti più lunghi della sua vita…

5 thoughts on “Lo sconosciuto

  1. lorenzo1287 scrive:

    Ciao e complimenti per il blog davvero interessante e per lo stile, sono arteletteratura, ho un blog http://prospettivanevskij.myblog.it/ e desidero segnalarti un nuovo ring che si occupa prevalentemente di argomenti culturali, senza però tralasciare qualunque altra tematica d'interesse generale:
    http://ilcircolodellearti.myblog.it/
    Se volete iscrivetevi a questo ring e invitate altri amici: vi aspetto numerosi! Grazie.

  2. Danilo Zanelli scrive:

    Ciao, grazie mille, anche per la segnalazione. Oggi farò un giro sul ring!!!

  3. somniumhannibalis.com scrive:

    Finale A) Lo sconosciuto apre la valigia, riconosce tormentosamente il costume in una di quelle scene dai tempi dilatati e poi si lancia in un rant del genere eri-il-mio-eroe-e-mi-hai-tradito-mo-te-faccio-vede'-io. In un momento altamente freudiano, apprendiamo che lo sconosciuto (posso chiamarlo Gene? Sono stufa di digitare "lo sconosciuto"…) idolatrava il babbo sergente dei Marines, apparentemente invincibile – poi congedato con disonore, alcolizzato e suicida… insomma, apprendiamo una quantità di cose sufficiente perché Howard possa recuperare i suoi poteri in the nick of time. Quando Gene si lancia sui coniugi brandendo il coltellaccio, il ricostituito Fox lo rende inoffensivo come se nulla fosse. Scena finale in cui Polly chiama la polizia, mentre Gene singhiozza sulla spalla di Howard. Sopra la sua testa, Polly e Howard scambiano uno sguardo desolato ma colmo di sollievo. Si odono sirene in lontananza. THE END.
    Finale B) Fino al rant, tutto come sopra, solo che Howard non si riprende in tempo e Gene lo sgozza sotto gli occhi atterriti della moglie. C'è di buono che Polly non dovrà convivere con il trauma, perché subisce la stessa sorte in rapida successione. Con il ben dell'intelletto asfaltato in parti uguali dalla catarsi freudiana, dal rimorso e dal senso di tradimento, Gene indossa il costume di Fox, si arma dell'AK47 appartenuto al padre di Polly (mai tenere sotto vetro cimeli in grado di sparare) e si scatena sulla città in un rampage omicida, causando 29 morti e 147 feriti prima di cadere nel fiume Hudson, crivellato dai colpi della polizia. Siccome nessuno conosceva il segreto di Howard, la città sgomenta è lasciata a interrogarsi su che cosa abbia cambiato Fox da eroe a mostro… Chiaramente, niente sepoltura ad Arlington. THE END.
    Finale C) Di nuovo tutto come sopra fino al rant, anzi, fino al momento in cui, urlando oscenità e digrignando i denti, Gene si lancia sull'ancora sfasato Howard. E' la fine di Fox? No, perdincibacco! Tutt'a un tratto, Gene s'irrigidisce, abbassa il coltello in un ultimo sforzo mal coordinato, rotea gli occhi e crolla… con l'elsa di una sciabola di cavalleria della Guerra di Secessione che gli spunta dalla schiena. Polly si è liberata, siore e siori, ed è riuscita a sopraffare lo psicopatico all'ultimissimo momento utile – o appena oltre, visto che la lama del coltellaccio ha fatto in tempo a produrre uno di quei pittoreschi tagli nel braccio di Howard. "Polly…" mormora lui, riacquistando la vista giusto in tempo per vedere la dolce consorte con gli occhi sbarrati e le mani sporche di sangue. "Howie, oh Howie!" Polly crolla singhiozzando al fianco del marito, che le accarezza i capelli e le mormora quella classica frase "E' tutto a posto, è tutto a posto." Fade to: due mesi dopo, Fox è di nuovo all'opera, impegnato a difendere gli onesti cittadini, ma affiancato da una nuova supereroina – non volante ma tosta e provvista di ogni genere di gadget informatici: Vixen. La polizia è sollevata, i giornali rosa hanno decuplicato le vendite (Superheromance!) e tutti sono molto felici. THE END!

    Perdonami, Danilo… certe volte non mi trattengo :o)

    • Antonio scrive:

      Forse e8 una mia deformazione pssfeorionale, occupandomi di pubblicite0 e comunicazione, ho ben presente il concetto di target ovvero di pubblico di riferimento.Quindi se scrivi un saggio, […] chi lo leggere0? Il pubblico a cui e8 destinato. Non puf2 essere diversamente.Per seguire la tua domanda, se io scrivo un romanzo (fantasy o no) che oltre al racconto parla del razzismo, dovrf2 sicuramente semplificare molti concetti, rischiando di stravolgerli.Ogni tipo di comunicazione ha un suo proprio target , un pubblico a cui e8 rivolta principalmente. Quando viene pubblicato un romanzo, un film, una canzone ecc.. ci si preoccupa che incontri il proprio target di riferimento. Se poi viene fruita anche da altri tipi di pubblico, meglio, ma non necessariamente il pubblico ampio sare0 in grado di capire al 100% cif2 che sto comunicando. Ma non posso puntare a TUTTO il pubblico, perche8 e8 una cosa impossibile.Esempio inventato: se io devo parlare di meccaica quantistica mi rivolgo al target dei fisici, uno che non abbia una preparazione adatta capire0 male il testo. Poi posso scrivere la meccanica quantistica per tutti ma dovrf2 necessariamente fare delle semplificazioni e magari alcuni temi devo saltarli a pie8 pari.Per i romanzi e8 la stessa cosa: ci sono lettori che amano leggere tra le righe in cerca di chisse0 quali messaggi e significati nascosti nei romanzi (e rappresentano un certo target);ci sono lettori, come me, che cercano soprattutto un bel racconto, che appassioni e che permetta di immedesimarsi almeno un pf2 coi personaggi.A questo tipo di lettori i messaggi filosofici (perdonatemi la semplificazione) non interessano, anzi spesso rendono faticosa la lettura. I lettori come me se vogliono informarsi sulla societe0 leggono saggi (anche qui, sto semplificando pesantemente) o altri tipi di testi.Generalizzare e8 riduttivo, in tutti i sensi: poi si finisce anche per la letteratura con equazioni tipo quella che ha portato lo scempio dell’animazione in occidente e specie in italia:cartoni animati roba per bambini Io non vorrei arrivare a:fantasy racconti con pippe mentali pseudofilosoficheMa nemmeno a:fantasy racconti senza ne8 capo ne codaCon questo ragionamento non sto dicendo che i romanzi siano di serie B e il resto di serie A, ma semplicemente faccio notare che non a tutti i lettori interessa l’approfondimento e la riflessione filosofica in una cosa che e8 prima di tutto un passatempo.E che cercare l’approfondimeto filosofico in ogni romanzo e8 forse puntare troppo alto . L’approfondimento non rende migliore un brutto racconto. Puf2 migliorarne uno bello perf2 (vedi i Promessi Sposi o i due che citavo prima).Proprio per questo e8 sacrosanto dare ai lettori dei consigli e ovviamente la possiblite0 di scegliere che tipo di romanzi leggere.Ma stiamo andando fuori argomento. Ho gie0 scritto in un altro commento che non esiste letteratura di serie A e letteratura di serie B e lo ribadisco ^^Ribadisco anche l’ovviete0 che se devo scrivere una critica a un romanzo/film/ecc dovrei almeno avere il buon gusto di leggerlo o guardarlo e non basarmi sul risvolto di copertina (come ho l’impressione facciano molti critici con la puzza sotto il naso).

  4. Danilo Zanelli scrive:

    Il mio sogno è che ci siano sempre più spesso commenti fantastici come questo, con finali alternativi, variazioni rispetto alla trama che ho proposto! Mitica!!! Davvero suggestivo il finale in cui Gene prende il posto di Howard, che può suggerire un'amara riflessione sulla società dell'immagine e degli idoli! :)))

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