Dittatore per caso

Cari scrittori, mi raccomando, non fatevi sfuggire questa trama: è il canovaccio di una storia satirica non priva di ambiguità, pensata per farvi compiere un grande balzo verso la fama. Il bersaglio della satira è talmente generico che ogni lettore cercherà un riferimento a qualche personaggio della nostra epoca, senza trovarne uno convincente. Questa vaghezza alimenterà discussioni senza fine sul vostro romanzo, che incrementeranno le vendite e (di conseguenza) il vostro conto in banca.

IL PROTAGONISTA.
Buster Muller, un vedovo di 59 anni, è impegnato senza sosta in lavoretti e riparazioni per conto di qualche vicino in difficoltà. Il suo difetto? Non riesce a mai a dire di no. Questo aspetto del suo carattere, con gli anni, ha assunto i contorni di una vera e propria patologia.

IL SOGNO DI BUSTER.
Buster ha bisogno di riposo. Non ha più l’età per ammazzarsi di lavoro. Sogna addirittura di trascorrere una settimana di vacanza al mare. Ci riuscira?

IL NOBILUOMO.
Un giorno Buster, mentre sta aggiustando uno scaffale nella sala principale di un palazzo signorile, viene interpellato da Sir Winnicott, il padrone di casa, a proposito della politica economica nazionale. Buster comunica timidamente le sue convinzioni, che a onor del vero non si discostano dal comune buon senso. Ma il nobiluomo, poco avvezzo al buon senso, è impressionato da quei semplici concetti, riconducibili alla necessità di evitare gli sprechi. Gli sembrano i capisaldi di un vero e proprio manifesto politico riformatore. Per Buster cominciano i guai…

LA CENA.
Sir Winnicott invita a cena Buster, presentandolo a un gruppo di attivisti politici che vogliono rovesciare il governo per introdurre ordine e sicurezza. Il nobiluomo, nel corso della cena, prende la parola e pronuncia queste parole: “D’ora in poi Buster Muller sarà il vostro capo. Con la sua saggezza vi guiderà alla conquista del potere”. Tutti accettano di buon grado, forse a causa del fatto che il nobiluomo è il principale, se non l’unico, finanziatore del loro movimento politico estremista. Buster tenta di defilarsi con qualche scusa, ma la sua rìtrosia viene scambiata per modestia e affascina gli astanti, che riconoscono in lui le doti di un vero leader.

GLI EVENTI PRECIPITANO.
Buster non ha più tempo per il bricolage, né tantomeno per organizzare la sua sospirata vacanza al mare. Viene costantemente interpellato da questo o quell’attivista per un consiglio o per un ordine. Buster si limita a fare considerazioni pacate, che vengono sistematicamente fraintese. L’episodio più eclatante si verifica in una fredda giornata autunnale. Una sommessa critica alla politica economica del primo ministro in carica, espressa da Buster sottovoce e con scarsa convinzione, viene scambiata per una chiamata alle armi, L’ora X, nella mente dei seguaci, è scattata. Il tamtam sull’imminenza della rivoluzione è inarrestabile. I dubbi svaniscono e dalle parole si passa ben presto ai fatti…

PERFIDO DITTATORE SUO MALGRADO.
Due anni dopo la morte di Sir Winnicott, la situazione è questa: Buster è il capo indiscusso di uno stato dittatoriale e non ha un momento libero. Altro che vacanze al mare. Tutte le sue affermazioni, anche le più innocenti, vengono considerate messaggi in codice che nascondono dichiarazioni di guerra o terribili punizioni per ipotetici sobillatori.

Il FINALE.
Buster conquista un impero a furia di guerre e muore senza riuscire a concedersi una vacanza al mare. Per questo, forse, il suo testamento contiene un solo desiderio: “Crematemi e spargete le mie ceneri in mare”. Si tratta dell’unico vero ordine che il dittatore abbia mai impartito. Ma sarà disatteso, perché per lui è pronto un imponente mausoleo.

 

One thought on “Dittatore per caso

  1. Danilo Zanelli scrive:

    All'inizio avevo chiamato il protagonista Buster Sullivan. Ma poi, cercando sul web, ho trovato un racconto amatoriale, in italiano, nel quale compariva un personaggio con lo stesso nome! Ora sono pieno di dubbi. E se il nome più appropriato fosse Buster Adler?

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