La matita

In una canzone di Giorgio Gaber, intitolata “Le elezioni”, la voce narrante è un cittadino non ancora disilluso. La macchina della partecipazione popolare, filtrata dal suo sguardo, si mette in moto con gentilezza, sullo sfondo di uno scenario in cui tutto sembra più bello del solito. Forse l’uomo immagina un mondo sull’orlo del cambiamento, anche grazie al suo voto. Lo strumento del cambiamento è “una bellissima matita, lunga, sottile, marroncina, perfettamente temperata”. L’elettore di Gaber, guardandola, pensa: “Quasi quasi me la porto via”.

LA MINA SPECIALE.
C’è una nota dissacrante nel furto di una matita elettorale. Ma lo sberleffo è amaro, perché l’idea della democrazia partecipativa, come sappiamo, è rimasta sulla carta, calpestata da una cruda realtà. La matita, con il passare del tempo, è diventata uno strumento spuntato, svilito da leggi che favoriscono la sopravvivenza di una classe dirigente inetta. Conserva solo quell’unico pregio che le leggi non hanno ancora eliminato: la mina speciale, fabbricata con un impasto di grafite e coloranti, che garantisce segni a prova di cancellature.

FURTO.
A proposito di leggi, segnalo a eventuali ladri una disposizione poco nota. Il furto delle matite elettorali, per quanto scadenti e di valore irrisorio, è punito con una pena pecuniaria che può variare da 103 a 309 euro. La sanzione è suggestiva, ma ci vuole ben altro per una storia avvincente. Nel romanzo che ho in mente per voi, cari scrittori, chi ruba una matita rischia anni di prigione.

IAN.
“Come son giuste le elezioni”, diceva l’elettore di Gaber. Ma Ian Gordon la pensa diversamente, perché vive in uno stato governato da un regime oppressivo e violento, anche se formalmente democratico. Le votazioni, nel paese di Ian, sono una farsa: vincono sempre i soliti guerrafondai con responsi bulgari.

OGGI.
Oggi è il giorno delle elezioni e Ian, come in altre occasioni, se reca al seggio per mettere un segno sul simbolo indicato dal governo. Ma sulla strada che porta alle urne è folgorato da un’intuizione. Questa volta andrà diversamente, perché Ian ruberà la matita…

UN DESIDERIO.
Voglio vederlo ridere, mentre corre, inseguito dai gendarmi, con la matita stretta in pugno e puntata verso il cielo.

IL FINALE CHE VORREI.
Ian ha superato il confine e ora vive in un paese realmente democratico (non in Italia, quindi). Oggi si vota. Il responsabile del seggio controlla la sua carta d’identità, compila un verbale e gli porge la matita elettorale. Ma Ian rifiuta: “Grazie. Ho già la mia”.

10 thoughts on “La matita

  1. Michela scrive:

    Danilo, lancia un concorso, un gioco.
    Le idee te le diamo noi per una settimana: alla fine della settimana il racconto ce lo scrivi tu.
    Solo una volta all'anno.

    Che ne dici?

  2. Danilo scrive:

    @Michela,
    Ciao! La tua idea mi affascina! Mi sa che presto lo farò 🙂

  3. Camilla P. scrive:

    L'idea di Michela è molto, molto carina 🙂

    Come questa tua idea, senza dubbio particolare!

  4. Danilo scrive:

    Ciao Camilla! Ci sto pensando seriamente. Ogni tanto un ribaltamento di ruoli può essere salutare 🙂

  5. Zio Scriba scrive:

    Più che dai gendarmi è facile vederlo inseguito dagli scrutatori: avendolo fatto, so che in teoria andrebbero nei casini pure loro…
    Ciao!! 😀

  6. Danilo scrive:

    Questo mi costringe a modificare la trama. Dunque, cosa si può escogitare? Ho trovato! In questa storia gli scrutatori sono gendarmi 🙂

  7. mark scrive:

    Io controllerei la matita, potrebbe esser mimetizzata sotto le false spolglie di una biro ad inchiostro simpaticao…;-)

  8. Danilo scrive:

    Ciao Mark! Ben arrivato!
    In effetti non sempre le matite elettorali sono a prova di cancellatura. Su Google ho trovato due o tre fatti di cronaca che mettono in dubbio questa affermazione 🙂

  9. Rosario scrive:

    Come dice Gaber: così lunga, sottile e ben temperata che è difficile resistere alla tentazione di farla scivolare distrattamente nella propria tasca provando quel brivido tipico di chi ama "fregare" penne e matite! Quella elettorale, poi, è da collezionismo puro!!! 😀

  10. Danilo scrive:

    La tentazione è forte, su questo non ci sono dubbi. Ma una matita elettorale ben temperata, dalle mie parti, non l'ho mai vista 🙂

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