Torna “Traumi”, la rubrica dedicata ai motivi, quasi sempre surreali, che scatenano la follia omicida dei tuoi personaggi. Questo è il post precedente
Ora sa che la sua banca non è differente. Per questo uccide.
Ha scoperto l’ammontare dello stipendio di Gasparri. Lo ha letto sul giornale. Gasparri, capite? Lo pagano. E molto. Per fare quel che fa (cioè nulla di buono). Jack è sconvolto. Per questo uccide.
Ammira la pacatezza dei defunti. Per questo uccide.
Colleziona sconfitte tutti i giorni. E quando riesce ad avere la meglio non vuole concedere la rivincita. Per questo uccide.
Gli hanno offerto una stage gratis. Per questo uccide.
Gli fanno visita di rado. E quelle rare volte vogliono andarsene troppo presto. Hanno fretta di raggiungere chissà quali cose. Dicono che qualcuno li sta aspettando. Qualcuno a cui tengono. Ma nessuno tiene a lui. Per questo uccide.
I morti non badano alle apparenze. Per questo uccide.
Tante idee da mettere nel sacco. Il problema è fermarsi, aprilo e tirarle fuori.
Saluti
Le idee spigolose vanno incartate per evitare la prematura rottura del sacco, o lo svuotamento ordinato
eh, ce ne sono di motivi per uccidere… se ci pensi bene, siamo degli stranoidi assurdi, noi che non uccidiamo nessuno… :-))
Sei un grande!
Bellissimo!!!
Io, aggiungerei anche l’extraterrestre assassino e il vampiro che non ne poteva più della nebbia della Transilvania.
Per i colpi di scena finali ti segnalo:
“si accorse che era tutto un sogno”;
“quando le sorrise capì che era un vampiro”;
“all’improvviso arrivò un disco volante …”;
“non era veramente morto, era tutto uno scherzo”;
“non era veramente morto, era un morto vivente”;
“non era veramente morto, aveva bevuto un filtro a base di code di rospo”;
“confesso tutto, anche se non lo aveva fatto”;
“era un extraterrestre che si fingeva un commercialista”;
“morirono tutti” (compreso chi racconta la storia);
e, in fine, “vissero tutti felici e contenti”.
ciao