Uomini paradossali

Un’altra raccolta di microtrame partorite dalla mia mente malata.
(Pubblicate su Twitter).

IL CORRETTORE DI BOZZE.
Alcuni pagavano per i loro errori. Per questo aveva ancora un lavoro.

UNA DONNA POCO EMPATICA.
“Prova a metterti nei miei panni” disse a Sara Tommasi.
Ma niente, lei voleva restare nuda.

IL DEVASTATORE GENTILE.
La portò a visitare rovine suggestive. Quelle della città che aveva appena distrutto.

L’UOMO INVISIBILE.
Gli dissero che Dio aveva un disegno imperscrutabile. “Ma allora forse ne faccio parte”, pensò.

MACCHINE INTELLIGENTI.
Gli automi capirono che lanciare pomodori a Gasparri non costituiva violazione delle leggi della robotica.

MANCANZA DI AUTOSTIMA.
Il fabbricante di sipari fu rincuorato. Gli dissero che il suo ruolo era cruciale. In fondo.

IL VAMPIRO.
Gli offrirono del vino sincero. Ma lui aveva altri gusti. “Buon sangue non mente” disse.

Frammenti

Piccole trame.

SCAMBIO DI RUOLI.
Il mostro stava inseguendo Giovanardi. Poi si fermò pensieroso: “Sono davvero io il mostro?”

MICROSOGNATORE.
Da quando aveva ridimensionato le sue aspettative, i suoi sogni erano pericolosi. Faceva castelli in aria ad altezza d’uomo.

L’EQUIVOCO.
All’inizio non si accorsero che sulla sedia non c’era Letta ma un peluche. Poi qualcuno notò che il peluche non sparava cazzate

L’IMPOSTORE.
Cercava di farsi passare per un essere vivente. Invece era Alfano.

IL SONNAMBULO.
“Vado a fare due passi” disse alla moglie. E prese un sonnifero.

IL COSTRUTTORE DI MAPPAMONDI.
Tentarono di fregarlo, ma li smascherò. “So come gira il mondo” disse.

UN UOMO DISPETTOSO.
Prendeva di mira quelli che facevano jogging. Era stanco di lasciar correre.
(Pubblicata anche su Prugna, pagina satirica)

[L’Ideota]

Tutto qui?

Colpi di scena moderati per scrittori che non amano i finali dirompenti.

Il piano era geniale. Tutto era pronto per l’evasione del secolo. Ma qualcosa andò storto: Jack uscì di prigione per una riduzione della pena

Jack riuscì a mettersi in salvo perché i mostri si annoiarono.

Il bel tenebroso deluse tutti. Venne fuori che non nascondeva alcun segreto.

Le famiglie stavano cominciando ad accettare l’idea del loro matrimonio. A quel punto optarono per la convivenza.

“Ti ricordi i miei impegni con gli amici? Erano bugie”
“Cosa facevi in realtà?”
“Passeggiavo in solitudine”

Si scoprì che non c’era una talpa. Il nemico era stato incluso per errore nella mailing list.

Alla fine diventarono trombamici.

Gli alieni non erano bellicosi. Erano venuti solo per biasimare il nostro sistema elettorale.

I robot non si ribellarono all’uomo. Cercarono il confronto in un dibattito.

Non c’erano fantasmi. Era una casa con porte cigolanti in una zona ventosa.

Il colpevole è il vicemaggiordomo.

[L’ideota]

Sulla scia di Jack Spirofsky

Le nuove cronache di Jack Spirofsky, dai luoghi virtuali più disparati.

Jack aveva un dubbio atroce: “Sono nato prima io o lo scrittore?”
GI_GI_TO.

Jack stava morendo.
Vide una luce bianca.
Poi un tunnel.
Alla fine un uomo.
“Non è ancora la tua ora” gli disse Sean Connery.
Nonfaretardi.

Passò il pomeriggio chiuso in casa a mangiare frutta e bere molta acqua.
Eppure non guardava mai Studio Aperto.
Gli venne un terribile sospetto sull’autore.
Enzofilia.

Jack era così preso dalla trama che si dimenticò di esserne il protagonista.
Elena Bettazzoni.

Sapete qual è il limite dei libri di Jack? La fine della pagina.
Zip.

Era un campione nel nuoto agonistico tanto che si aggiudicò il titolo sul dorso
Simone Bellisai.

Jack provava una forte nausea, da mesi. Decise di andare da un medico. La diagnosi fu spietata: o aspetti un figlio, o sei in un libro di Fabio Volo.
LVIX.

Rimase intrappolato in una pagina per settimane; Il lettore aveva dimenticato di portare il libro in vacanza.
Copetruz.

Avrebbe voluto una vita diversa. Quel 42 non rispondeva alle sue aspettative
GI_GI_TO.

“Verso la fine iniziai a capire che era solo l’inizio” disse Jack ricordando il periodo in cui apprese la notizia del sequel.
Felliniano.

La donna della quale si era innamorato rimase tra le pagine chiare e le pagine scure. Maledetto rimmel.
Egyzia.

Lei voleva che Jack la portasse al mare. Lo voleva sopra ogni cosa. E lui la portò al margine.
LVIX.

“Jack, hai un refuso nascosto tra i cappelli.”
“Io non ho cappelli.”
GI-GI-TO.

Era un astronauta, un cuoco, un attore, un medico, un atleta, un… Era in un libro dimenticato tra i sogni nel cassetto.
Copetruz.

Si sentì come stretto in un abbraccio, ma erano solo due parentesi
Mara.

Fu solo quando gli misero in mano il siluratore deionizzante che a Jack venne il dubbio di non essere il protagonista di un romanzo neorealista.
Elena Bettazzoni.