Gli inutili

Gente che inventa cose inutilizzabili

Costruì un marchingegno che poteva catapultarlo 10 minuti indietro nel tempo. Lo usava per rimangiarsi la parola.

Dopo la catastrofe nucleare andò a vivere in grotte sotterranee. E lì ebbe la sfortuna di inventare un’armatura che poteva librarsi nel cielo.

Inventò un raggio paralizzante. Ma non riusciva a farsi dei nemici su cui sperimentarlo.

La sua macchina per le previsioni del tempo era pronta. Peccato che il pianeta non esistesse più.

Quel dispositivo poteva leggere qualsiasi pensiero, tranne i desideri. Ma scoprì ben presto che c’era un desiderio in ogni pensiero.

Cosa fai quando non muori, Jack?

Le cronache di Jack Spirofsky. Dai luoghi virtuali più disparati.

Poi abbandonò la sua cerchia di amici e fra il rumore sommesso delle pagine se ne andò. Jack frusciando è uscito dal gruppo.
Zip

«Tu sei un assassino o uno che muore, Jack?». «Conosci già la risposta. È tutta la vita che muoio».
Ross Bova

Jack cercava un ingresso in scena ad effetto. O come lo chiamano dalle sue parti, incipit.
Frandiben

Vedeva luci colorate accendersi e spegnersi. Era come se volessero suggerirgli qualcosa. Era finito in un libro di spie.
Fabrizio Ferri

“Jack, non hai paura di morire?”. “No, sono già alla quarta ristampa”. “Sei un bastardo, Jack”
LVIX

A me il lunedì è sempre piaciuto, disse il nuovo amico di Jack. Poi tornò a cucire un cappello per Alice.
Ab Nordhl

Jack non era un voyeur, ma il lettore la sera lasciava sempre sul comodino il libro, con le pagine aperte.
Uto e pia

Un mostro meccanico pilotato da una fata cominciò a distruggere il mondo. «Mischia i generi, figlio di puttana», pensò Jack.
Nicola Longobardo

Guardò l’orologio nuovo: ore 14.55. Più tardi lo riguardò: 14.55. Passò del tempo: 14.55. Il lettore si era addormentato sulla pagina.
Silvia Nalon

L’assassino torna sempre sui sui passi, pensò Jack, quando lo rilessero.
Nonfaretardi

Jack non permette a nessuno di apostrofarlo. Che razza di nome è J’ack?
Salvo Ragusa

La guardò allontanarsi, dopo che lo aveva lasciato di punto in bianco. Doveva ricominciare da capo. Lettera maiuscola.
VentoTagliente

Era arrabbiato perché lo tenevano sempre all’oscuro. Era su un microfilm.
Fabrizio Ferri

Jack e la sua vita da precario. Non dovrebbero esistere le penne cancellabili
Simone Bellisai

Per Jack, lei era un capitolo chiuso. Ora sperava che il prossimo iniziasse con «6 mesi dopo», per saltare la parte peggiore.
VentoTagliente

Il buio, il silenzio, Jack dormiva. Poi dei passi, una folata di vento e una luce fortissima. Jack sobbalzò. Il lettore era rientrato.
Ire

Jack non aspettò il replay, ricominciò tutto da solo.
Luciano Chenet

Quel caso lo portò fino in Colombia, ma la soluzione era altrove. Jack non mangiò la foglia.
Enzofilia

«Ci siamo persi». «Io lo dicevo, usiamo il segnalibro, ma tu no, dovevi fare di testa tua».
Federico Pisanu

Rimase sospeso in precario equilibrio su quel cornicione per un anno intero. Il tempo di completare il secondo volume.
Frandiben

«Ok, va bene» sussurrò Jack. Doveva sforzarsi per parlare a bassa voce. Non si era mai abituato alle regole della biblioteca
Miciomannaro

Jack voleva un po’ di privacy, e solo là si poteva rifugiare, nelle note a fondo pagina. Quelle che non legge mai nessuno.
Saraturchina

Aveva sempre la sensazione di non avere abbastanza tempo. Al lettore piaceva spararseli tutti d’un fiato.
Andrea Pinazzi

Quella mattina indossò qualcosa di scomodo, fastidioso. Aveva sbagliato armadio. Aveva aperto quello degli scheletri.
Valerio Nicastro

Viveva spezzoni della sua vita, brevi frammenti, futuro e passato si confondevano. Errore nel layout dell’impaginazione
Manyskills

Jack era un vero duro. Era così duro che si rifiutava di presentarsi in libreria con la paperback.
LVIX

Era disperato, non riusciva a trovare nessuna giustificazione: i caratteri erano senza spaziatura.
Gloria Marchionne

Jack, dico anche a te: il libro è finito. Tutti i personaggi sono pregati di accomodarsi nelle recensioni negative.
L’Ideota

Voleva conoscere il suo futuro. Andò da una chiromante a farsi leggere il retro di copertina.
Nonfaretardi

Odiava la tristezza dei funerali. Aveva chiesto un epitaffio in Comic Sans MS.
Omar Alfieri

Jack aveva sempre la parola giusta al momento giusto. Parlava come un libro stampato
GI_GI_TO

Era bloccato, un forte torcicollo l’aveva colpito. Chi aveva voltato così bruscamente la pagina?
Mara

Quella brutta storia era ormai alla fine, ma Jack si sentiva sempre più solo. Era un libro che mollavano tutti a metà
Fabulouso

Jack moriva quasi sempre allo stesso modo. Cambiava solo la vita che gli passava davanti.
L’Ideota

Sulla scia dei Maya

Gente che si prepara alla fine del mondo

Era convinto che la fine fosse vicina. Allora si riparò nel bunker e accolse soltanto le persone che condividevano i suoi timori. La convivenza con i testimoni di Geova si rivelò più difficile del previsto.

Mancano pochi giorni. La mia vita è stata troppo breve. Ci sono cose che non ho mai fatto. Ho deciso: esco di casa.

Il mondo è a un passo della fine. Non sopporto quest’attesa. Tanto vale provocare il disastro e togliersi il pensiero.

Abbandonò il pianeta prima dell’apocalisse. Si trasferì in Svizzera.

Tutti furono colti di sorpresa: il mondo finì poco alla volta.

Viveva ogni giorno come se fosse l’ultimo. Non entrò mai più in un ufficio postale.

«Scommettò una birra che il mondo finirà domani», disse Winston.

I calcoli parlavano chiaro: il genere umano si sarebbe estinto prima della partita. Vi rendete conto? Un altro pareggio a tavolino. Questo significava una sola cosa: retrocessione.

All’improvviso il mondo non finì.

Cominciai a sperare. Poi successe qualcosa. «Al mio via scatenate l’inferno», disse Dio.

Jack sopra le righe

Le ultime cronache di Jack Spirofsky. Dai luoghi virtuali più disparati. 

Jack fece dei giri completi attorno ad alcune parole stampate. Pensava che si facessero così, gli eufemismi.
Frandiben

Si sentiva straniero fra i suoi simili. Un’edizione italiana finita per errore fra le traduzioni per il mercato tedesco.
ManySkills

«Ho come l’impressione che questo nuovo traduttore sia un incompetente», pensò Giech.
Ab Nordahl

Jack non perdonava mai. Beveva troppo per ricordarsi con chi era incazzato e perché.
LVIX

Lui e l’inchiostro simpatico non andavano daccordo. L’inchiostro era così divertente che agli occhi dei lettori Jack diventava invisibile.
Cinzia Rosa

Jack doveva pagare alla banca il deposito e i bolli annuali a causa dei titoli.
Uto e pia

Era un animalista convinto e quella volta minacciò il suo autore. Come gli era venuta l’idea di rilegarlo in pelle?
Enzofilia

Vorrei incontrare Jack mentre sicuro risolve il caso, tagliarmi un ricciolo e metterglielo davanti come punto interrogativo
Roberta Scorranese

Aveva voglia di leggere. Uscì di casa e fece un salto in metalibreria
Frandiben

Quella sera gli dissero di non prendere tutto alla lettera. E sconsolato rese le stanghette alla “E”
Stefano per Nietzsche

Jack era depresso dopo l’avvento dei dvd. Aveva perso ogni illusione. Gli erano rimasti dei sogni nelle cassette.
Fabrizio Ferri

Era in trappola; vedeva la via d‘uscita, ma non poteva raggiungerla. Quella volta era rimasto bloccato nella penna
Grouchality

Gli dava molta noia che qualcuno sottolineasse tutto quello che diceva
Uto e pia

Jack viveva tra le righe. Era arrivato il momento di andarsi a disintossicare
Matteo Grandi

Aveva perso gli ultimi tre punti della patente, perciò gliel’avevano sospesa. E Jack odiava i punti di sospensione.
VentoTagliente

Jack soffriva maledettamente di vertigini. Preferiva le posizioni basse della classifica dei più venduti.
Simone Bellisai

Jack si soffermò preoccupato ad ascoltare il suo cuore: un ticchettio strano, quello di una vecchia macchina per scrivere.
Mara

La nobile casata di Jack Spirofsky aveva diversi titoli, ma solo alcuni di essi erano diventati best seller.
VentoTagliente

Troppo acume. A furia di mangiare la foglia era ingrassato. Aveva perso la linea.
Considerandolo

La prima regola, quando compri un libro di Jack, è di non nominarlo mai. Anche la seconda. E attenzione: vale anche per Laterza.
LVIX e L’Ideota

Si sentiva stretto. Era in un file zip.
Il venditore di uova.

Qual’è il colmo per jack? Avere una figlia che non vuole fare la letterina.
Zip

Indossava sempre l’impermeabile, come ogni vero detective, fin da quando qualcuno aveva lasciato il libro sul balcone.
VentiTagliente

Si sentiva in trappola. Senza aria e senza luce. Il suo libro era finito in un cassetto.
ReNudo

Le lingue, i colori, tutte le culture e ogni angolo remoto del pianeta era presente. Era a casa sua, in biblioteca.
Enzofilia

Dannazione, Jack si sentiva davvero ridicolo così. Non sopportava d’esser messo in risalto con un evidenziatore rosa fluorescente.
Saraturchina

Fu tratto in inganno. Con la scusa di rinfrescare le pareti gli fecero il vuoto intorno con il bianchetto
Simone Bellisai

Jack le disse «Non mi piace qui, c’è troppa gente. Andiamo a nasconderci in una parentesi».
Frandiben

Jack era nei guai. Era finito in un brutto giro. Di parole
Nonfaretardi e l’Ideota

Ascoltando quella musica, improvvisamente sbiancò. Era finito tra le note in calce.
Filippo Cirino

Jack lesse “n’oubliez pas de fermer la porte”, e chiuse la porta benché non sapesse il francese. Potenza degli e-book.
Montales

Da troppo tempo ormai, per Jack, quel periodo non significava più nulla. Lo scrittore lo sistemò con la punteggiatura.
Salvo Ragusa

Jack non aveva mai corso così tanto. Cercava di stare dietro a uno sguardo sfuggente.
Nonfaretardi

Decise di mettersi in riga. Troppo tardi, era finito il libro.
Nina e i falò

Jack si lamentò del fatto che il suo autore l’avesse definito vittimista
Frandiben

A Jack spariva sempre l’accendino. Così lo legò a un filo, come le penne che trovi alle Poste. Ma il lettore perdeva il filo. E così Jack era punto e a capo
Mario C. e L’Ideota

Guardava la tv e niente era come l’aveva immaginato. I film tratti dai libri deludono sempre.
VentoTagliente

Jack si stava preparando a uscire. Ma il libro non era ancora pronto.
Uto e pia