I sedicenti

Gente che finge di essere ciò che non è.

Bill raccontava a tutti di essere un esperto di cucina inglese. Così poi lo lasciavano in pace.

È un bugiardo. Ma non ama che le persone mettano in dubbio le sue parole. Allora dice di essere un fan di Federico Moccia, anche se non è vero. E tutti gli credono. Si sente al di sopra di ogni sospetto e ha i suoi buoni motivi. Chi si spaccerebbe per un fan di Moccia?

Attaccava bottone con tutti. Ma lo faceva per timidezza. O almeno, così diceva.

Si vantava di essere il leader dell’indipendentismo monegasco. Un giorno Jeff lo prese da parte. «Il Principato di Monaco è uno stato indipendente», gli disse. Fu un duro colpo per lui. Un circuito automobilistico, qualche albergo e un mucchio di evasori fiscali non potevano fare uno stato.

Disse di essere un salvatore della patria. E ancora una volta i telegornali lo presero su serio.

Il punto J

Le ultime cronache di Jack. Dai luoghi virtuali più disparati. (Il titolo è tratto da un’idea di LVIX).

Jack sentì il mondo crollargli addosso. Aveva appena scoperto che suo padre era uno pseudonimo.
Nonfaretardi

La fece entrare e iniziò a svestirla. La tensione erotica era altissima. Ma 20 pagine di flashback rovinarono tutto.
Montales

Jack era affascinato da quel personaggio che si sapeva spiegare tanto compiutamente. Ma il nome non era un granché: (Nda)
LVIX

Credeva che la loro fosse una relazione seria. Amore con la A maiuscola. Invece era solo arrivato dopo un punto fermo.
VentoTagliente

Sulla via del ritorno, fu fermato al posto di blocco dello scrittore.
Vitalangelo Moscarda

Avrebbe dovuto chiamare Jack, dirgli tutto. Ma non poteva, non ora. In quello scaffale i libri avevano le orecchie.
Stefano Esse

Prese l’aereo per uscire dal libro. Ma purtroppo era un volo di linea. Per Riga.
Fabrizio Ferri

Jack si guardò allo specchio. Fu così che imparò a leggere.
Roberta Scorranese

Camminava a ritroso, da destra a sinistra. Capì di trovarsi in un manga. Allora attraversò sulle strisce. E si accorse di essere finito in un libro di educazione stradale.
Silvia Nalon e Luciano Chenet

“Jack, com’è stato il tuo Halloween?” “Guarda, una noia mortale.” “No, mi dispiace. Come mai?” “Il mio lettore era a una festa.
Pablo Patricio

La vita di Jack era attaccata a un filo. Una sottile striscia rossa che separava le pagine.
ReNudo 

Non sapeva mai che posizione prendere. Un eterno indeciso, penserete. Invece era finito nel libro del Kamasutra.
Itscetty

Jack provò ancora quel senso di déjà vu. Chi era stato prima? Da dove veniva? Stava in un libro fatto con carta riciclata.
LVIX

Aveva molti problemi ma non riusciva mai a trovare la quadra. Nel suo libro solo parentesi tonde.
Zip

Era elettrizzato, non aveva mai volato prima che l’autore facesse un aeroplano con uno dei fogli della prima stesura.
Saraturchina

Jack passava tutte le notti in compagnia di belle donne, ma non dormiva mai nel letto con loro. Stava sul comodino.
Gian Carlo Rivi

Era invischiato in una terribile storia di mafia giapponese. Doveva lavare via l’onta. Si recise l’Indice
Padre Aflebo

A Jack piaceva che i suoi desideri si avverassero. Bastava leggere qualche parola al contrario, in quel libro di magia nera.
LVIX

Calò l’oscurità e i suoi ricordi cominciarono a sbiadire. Una distrazione, una tazza di caffè rovesciata sul libro aperto.
Kaywords

Tornò che oramai era un martedì inoltrato. Non era colpa sua: si trovava su una rivista da Jason, il barbiere.
Enzofilia

Per un errore di battitura si dedicò all’autoerotismo. E pensare che all’inizio era una saga.
Toniocarnialman

Aprì un pacchetto di sigarette. Ce n’era solo una, l’ultima. La accese e se la gustò. Poi un urlo. Era di nuovo Zeno.
Simona Marino

A quel punto c’erano solo date e frasi non collegate fra loro. Era arrivato alla bibliografia.
Salvo Ragusa

“Tu non sei il vero Jack, il vero Jack sono io”. Schermaglie in fotocopisteria.
Simone Bellisai

Finalmente poteva contare su un buon numero di alternative. Era in un libro game.
ManySkills

Sentiva le voci. Lo perseguitavano. Non ne poteva più. Ecco perché preferiva quelli che leggevano il romanzo a mente.
SatirSfaction

Era accusato di omicidio, ma confidava nella giustizia. La sua difesa era affidata all’avvocato Zeman.
Filippo Cirino

Jack era rimasto toccato da quell’esperienza. Il suo primo libro in braille.
Ciccio Ratti

Credeva di essere un tipo unico ed originale. E invece era già alla terza ristampa.
SatirSfaction

Si ritrovò sulla scena del crimine, in un thriller senza figure. “State tutti indietro, qui non c’è niente da vedere”, disse l’agente della polizia federale.
L’Ideota

Per Halloween Jack si travestì da ghost writer.
Nonfaretardi

La vita di Jack era finita al macero.
EngyOhEngy

Non sono stato io

Alibi che non convincono, perché si riferiscono a fatti che non possono essersi verificati. Per gialli alla portata di tutti. Perché a volte i lettori vogliono riuscire a scoprire il colpevole.

Quella sera fui redarguito da Gasparri per la mia incompetenza nel corso di una mostra dedicata all’espressionismo.

Mi trovavo in un bar. E c’era anche Fiorito. Qualcuno disse: “Offro io”. E lui: “No, grazie. Pago con i miei soldi”.

Stavo passeggiando su un marciapiede. E vidi la scena. Lapo Elkann era circondato. “Bastardi, non parcheggerò mai in doppia fila”, disse.

Non c’entro, lo giuro. Quel giorno mi trovavo da tutt’altra parte. Ero a Milano. Notai Nicole Minetti. Era in piena crisi di coscienza. Stava cercando di gettarsi nel contenitore della plastica.

Nella notte tra il 4 e il 5 novembre avvistai Elvis in una trattoria milanese.

Che domande! Mi trovavo alla festa di Halloween. C’era un uomo con un costume da vampiro. All’improvviso si tolse la maschera e rivelò la sua identità: Ignazio La Russa. Era così rassicurante. Ricordo bene che nessun bambino pianse.

Quel giorno constatai che la banca di quel tizio era davvero differente.

Sono il commercialista di un dirigente del PDL. Quel giorno cercavo di convincerlo a investire in qualche paradiso fiscale. Ma lui niente, era irremovibile. Gli sembrava una cosa scorretta.

Te la sei vista brutta, Jack Spirofsky

Le ultime cronache di Jack Spirofsky, dai luoghi virtuali più disparati

Quella sottile linea rossa lo metteva in soggezione. Jack era un perdente, totalmente passivo, e stava in un libro contabile.
LVIX

Jack non guardava mai il passato. Odiava i prequel.
Nicola Longobardo

Jack avrebbe girato pagina prima o poi. Bastava solo aggiungere il giusto numero di parole.
Marla Ulbabrab Singe

Di colpo Jack non capì nulla, sentiva chiamare “Jacques! Jacques!”. Poi si accorse che chiamavano lui. Dannata edizione francese.
Matteo Pomaro

Jack si chiese se tutte le altre vite valessero quanto la sua (più o meno 18 euro).
Roberta Scorranese

Jack si arrovellava da giorni, senza riuscire a trovare la soluzione. Era finito sulla pagina della sfinge.
Enzofilia

Jack vide una nuova ruga. Poi un’altra. E lui non ne poteva più di invecchiare in soffitta al posto dell’autore.
LVIX

Beccato! Niente, proprio non riusciva a mentire. Tutti ce ne rendemmo conto: Jack era un libro aperto
Enzofilia

Jack vagava tra le lettere. Poi urtò una i, e il puntino cadde, diventando un punto. Jack si fermò lì.
Alessandra Casella

Ho cercato analogie tra lui e altri personaggi ma inutilmente: Jack è fuori dalle righe.
Enzofilia

Jack non sopportava gli ecologisti: loro e quell’idea di risparmiare sulla carta. Gli serviva spazio per continuare a vivere.
Saraturchina

Per un errore, invece che in un flashback nel medioevo, Jack si ritrovò tra bimbiminkia armati. Maledetti “kappa e spada”.
VentoTagliente

Jack, presa in mano la penna, prese in mano la sua vita.
Snoopy the Writer

Da due giorni Jack parlava come un dislessico grave. Quel testardo di uno scrittore aveva deciso che la QWERTY era démodé.
Montales

Jack iniziava a sentirsi in una situazione un po’ troppo precaria. La sua intera vita era stata scritta a matita
Numa Pompilio

Jack non si sentiva bene: consigliò al lettore di regolare il volume dell’audiolibro.
ManySkills

Le Monde, Le Figaro, Libération… Jack scostò i giornali per osservare la vittima e non ebbe dubbi: “Spiccate un mandato d’arresto per Zinedine Zidane: la vittima è ricoperta di testate francesi”
Corrado Festa Bianchet

Jack voleva osservare il mondo, sarebbe bastata una pagina illustrata.
Alessandra Esse

Jack si era innamorato di quella pagina. Ma la carta, velina, puntava un famoso calciatore.
Isterisco

Jack voleva chiederle la mano, ma non riuscì a trovare il punto di domanda.
Erik Sivec

Jack era un innovatore, un tipo originale. Ma solo sulla carta. Poi di fatto non cambiava mai di una virgola.
Il Brillante

Quando finalmente si addormentò, Jack si svegliò in un incubo. Nel sogno faceva parte di una scala reale mancata e la Regina Di Cuori gli diede picche
Specchio Nero

Si osservò allo specchio e sentì che qualcosa in lui mancava. Errori di battitura, quei bastardi.
Biagio chi?

Jack era sconsolato, ogni errore che faceva veniva ingigantito. Maledetti occhiali da lettura.
Simone Bellisai

A un certo punto pensò di soffrire di itterizia ma in realtà si accorse di essere solo finito nelle pagine gialle.
Fabrizio Iamundo

Jack viveva sereno. Sapeva di non saper risolvere problemi. Ma sapeva anche che vivendo in un libro era impossibile crearne.
LVIX

Jack aveva tanti vizi, ma il peggiore di tutti era quello di mangiarsi le parole. Sopratt elle par iù im rtanti de cconto.
VentoTagliente

A Jack piaceva sentirsi utile, ma sperava sinceramente si sbrigassero a riparare la gamba di quel tavolo
ManySkills

Nessuno rileggeva il libro. Jack era perplesso. Qualcosa non gli tornava. Il passato.
L’Ideota

Jack fu svegliato da uno sparo nel cuore della notte. Erano le 3. Alle 2.01 decise di chiamare la polizia. Era in un legal thriller.
Filippo Cirino

Jack non ne poteva più, voleva giungere ad un nuovo capitolo della sua vita. Ma il capitolo successivo si rivelò un flashback
Simone Polenghi

“Per me è la fine” – disse Jack rendendosi conto d’essere arrivato alla quarta di copertina.
Francesca Guido

Quando Jack incontra un uomo che ha sonno e chiude il libro, Jack è un uomo morto.
LVIX