Le migliori microidee a proposito di Jack. Dai luoghi virtuali più disparati.
Fu così che Jack scoprì di essere stato clonato. Tutto accadde a causa di uno scienziato pazzo e della sua fotocopiatrice impazzita.
Gianluca Ghini
Jack chiese perdono ma nessuno lo ascoltò. Pianse, ma nessuno ci fece caso. E scoprì quanto fa male avere un lettore distratto.
Roberta Scorranese
Una scia interminabile di morti naturali. Jack indaga. Unico indizio: la scritta “geriatria”.
Giu D’Ag e L’Ideota
Jack comprese che non v’era scampo. Nella rete c’era giusto una sogliola.
LApocalisse
Come dimenticare quando Jack si ruppe una gamba? Quel capoverso, messo lì a tradimento, fu fatale.
ItsCetty
Al decimo colpo di rivoltella, Jack capì che lo scrittore non aveva la minima idea di come funzionasse la sua 44 Magnum.
VentoTagliente
Jack era così stanco alla fine di quel capitolo che per riprendersi ebbe bisogno di 20 pagine bianche.
Matteo Grandi
Tutti gli indizi facevano supporre che l’assassino di Jack fosse un vampiro. Soprattutto il fatto che Jack fosse ancora vivo.
lultimovampiro
“Sto volando, Jack. Sto volando!”. “Lo so, hanno usato questa pagina per fare un aeroplano di carta”.
Marc_yello
Jack sentiva un grande peso sulle spalle: il suo libro era stato usato per livellare un tavolino.
Triste Mietitore
Jack era in trepidante attesa per il suo nuovo iPhone5. La coda finì nel terzo volume della trilogia
Filippo Cirino.
Jack non ne poteva più di quella storia, ma quando esisti solo dentro un libro, non è che la vita ti offra molte alternative
EngyOhEngy
“Hey Jack, chi è quella tettona nell’ultima pagina?”. “La quarta di copertina”
Zip
A Jack sembró di precipitare in una valle di lacrime. Per fortuna l’autore si era solo scordato la bozza sotto la pioggia.
Grisu
Jack non amava il braille. Fuggire da quel ditone, che lo inseguiva lungo il foglio, lo sfiniva.
Numa Pompilio
Jack sbadigliò molto forte. Era stanco, ma non poteva dormire. Il suo lettore amava leggere di notte.
Davide De Santis
Jack voleva vedere il mondo. Quando il suo autore dormiva scappava tra le guide di Lonely Planet.
ItsCetty
Jack urlò, e così il suo interlocutore. Eppure quel dialogo era iniziato sottovoce. Poi capì. S’era incantato il capslock.
Martina B.
Jack era sveglio. Di nuovo. In piena notte. Il suo lettore continuava a leggere per ingannare il jetlag.
Marina Vitullo
Jack era infastidito. Qualcuno gli aveva messo la pulce nell’orecchio della pagina.
Stefania Vapore
Jack amava il suo appartamento: c’era una grande finestra proprio sulla quarta parete, da cui poteva vedere bene il lettore.
VentoTagliente
“I don’t see the hour to meet you, Jack” [Traduzioni troppo letterali dei libri su Jack]
Giulio Pignatti
Per il suo compleanno Jack aveva preparato una festa grandiosa. Ma non ci andò nessuno. Il titolo del libro era “Il sopravvissuto”.
Silvia Nalon
Jack era un egocentrico. Viveva nella sua autobiografia.
Cinzia Rosa
”Jack, ti presento Mr. Brown, Mr. White, Mr. Orange, Mr. Blue e Mr. Pink. Ti aiuteranno a risolvere il caso.” “Mi dispiace, ma non posso lavorare con loro. Sono daltonico!”
Franco Sottocasa
“Jack, perché ti lamenti?” “Nemmeno un giorno in un ebook e mi hanno già scaricato”
Simone Bellisai
La prima azione di Jack al risveglio: stropicciare le pagine.
Serena Vallini
Jack aggiustò lo specchietto retrovisore, ormai era certo di essere seguito. Quei fanali erano lì da almeno tre pagine
Gianluca Ghini
Jack era immobile e in silenzio da tempo imprecisato. A cosa pensava? Poi lo scrittore si svegliò di soprassalto.
considerandolo
“Autore, a chi dobbiamo tutte queste parole?”, chiese Jack. “A Gutenberg”.
Stefano Per Nietzsche
Jack pianse. Lacrime scesero tra le pagine fino a quando anche l’ultimo carattere scomparì. Il libro era di nuovo bianco.
Nonfaretardi