Questa volta, cari scrittori, parliamo di ingratitudine, un triste fenomeno che riscontriamo nella vita di tutti i giorni. Per romanzi che fanno riflettere.
Padre Herbert era un predicatore molto carismatico. A suo giudizio, l’accidia era il peccato più deplorevole. Un giorno il suo sermone fu ascoltato di Jim, un ladro inattivo da anni per pigrizia. “Quell’uomo ha ragione, devo scuotermi dal torpore”, pensò Jim. E decise di tornare alle vecchie abitudini, anche se con i soldi guadagnati in anni di furti poteva permettersi di oziare. Per prima cosa rubò la cassetta delle offerte raccolte da Padre Herbert.
Johnny teneva un corso di autostima molto efficace. Un giorno Jim, il ladro di prima, decise di frequentare le sue lezioni. Jim era reduce da un fallimento: la vittima designata, una donna molto muscolosa che possedeva una collana di diamanti, era riuscita a metterlo fuori combattimento, costringendolo a una precipitosa fuga. Per questo non rubava da tempo. Ma Johnny lo sostenne, lo spronò, gli fu vicino. Jim, grazie a lui, ritrovò in breve tempo la fiducia in se stesso. Per prima cosa rubò gli incassi del corso.