Qui non si parla di lavoratori dipendenti. L’argomento è fuori moda, in questo secolo iniziato sotto il segno della precarietà. I dipendenti, chiamati in causa dal titolo, sono personaggi che non possono fare a meno di qualcosa. Per romanzi in cui i lettori si rispecchieranno. Perché tutti abbiamo qualche dipendenza.
Si svegliò all’improvviso in crisi di astinenza. Era la sua decima notte senza incubi. Kurt non poteva stare senza incubi. Erano la sua fonte di ispirazione per la ricerca di nascondigli.
La sua dipendenza dalla cucina norvegese diventò preoccupante. Anche perché si era stabilito da tempo in Italia.
Aveva il brutto vizio di costruire castelli di sabbia nelle pianure nebbiose. Trascurava gli affetti e il lavoro per dare sfogo alla sua passione. Ma doveva procurarsi la materia prima. In mancanza di soldi per viaggi in località marittime, cominciò a rubare clessidre di grandi dimensioni. Ma fu scoperto e arrestato grazie alla soffiata di un commesso.
Diceva a tutti che il freddo era la sua droga, che poteva affrontare lunghi viaggi alla ricerca di sentieri ghiacciati. Quando il vento gelido era implacabile si sentiva attaccato alla vita. Ed era bello trovare riparo in una caffetteria. Forse, dopo tutto, era il conforto di una cioccolata calda in un posto affollato quello che veramente cercava.