Personaggi silenziosi

In una commedia di Eduardo De Filippo, “Le voci di dentro”, troviamo lo zio Nicola, un tipo strano che non parla da cinquant’anni. L’uomo, con il suo mutismo implacabile, si è ribellato a un’umanità incapace di ascoltare. Eduardo ha spiegato che il personaggio è un’allegoria del buon senso, perché la saggezza non parla. Ma il silenzio può avere anche altre spiegazioni: ogni mutismo ha la sua storia, e forse vale la pena di raccontarla. Ecco alcuni personaggi che per qualche motivo hanno smesso di parlare. Per romanzi venati di esistenzialismo.

Rupert comprese che le carte di credito erano più convincenti di tanti discorsi. Per questo diventò muto. Non amava perdere tempo.

Si rinchiuse nel silenzio e li prese a pugni. Per dimostrare che non sempre chi tace acconsente.

Tutti erano convinti che Frank fosse l’ultimo depositario di strani segreti. Per non deludere la gente, smise di parlare. Questa fu l’ultima frase che pronunciò, durante un’occasione ufficiale: “Ho percepito qualcosa. C’è dell’altro, ma non voglio farvi perdere tempo”. Cominciarono a venerarlo, perché il suo silenzio suggeriva l’esistenza di cose indicibili.

Smise di parlare per essere frainteso senza fare sforzi.

I segreti non sapeva mantenerli. Ma questa volta non poteva fallire: la questione era troppo delicata. Per non cadere nei tranelli del linguaggio evitò di parlare fino alla morte. Ma il segreto fu svelato dalle altre persone coinvolte.

Incapaci

Poliziotti che non risolvono il caso.

Le indagini sull’omicidio della pasticceria sono in alto mare. Il figlio undicenne dell’ispettore Linford, perso di vista dall’incauto genitore, si è mangiato l’arma del delitto, diversi indizi a base di cioccolato, e una torta che di sicuro è il movente.

Il commissario Felix intravede la soluzione del caso. Uno dei sospettati somiglia all’ex amante della sua fidanzata. Con quella faccia, avrà sicuramente qualcosa da nascondere.

Dopo un lungo interrogatorio, il sospettato cadde finalmente in contraddizione e riconobbe l’esistenza dell’architettura lussemburghese.

Nel luogo dell’omicidio c’erano molti oggetti che il commissario poteva regalare a sua moglie per l’anniversario.

Affidò la realizzazione dell’identikit al nuovo arrivato, un pittore che si ispirava al surrealismo, ossessionato dal volto severo della maestra che l’aveva terrorizzato alle elementari.

NOTA 1.
Per curiosità ho fatto una ricerca su Google, e ho trovato casi di cronaca a proposito di persone che hanno mangiato l’arma del delitto. Per questo ho aggiunto il dettaglio della torta: la fantasia deve superare la realtà. 

NOTA 2.
Ho trovato anche un racconto di Roald Dahl in cui una donna uccide il marito fedigrafo con un cosciotto di agnello congelato, che poi viene cucinato e servito ai poliziotti. Qui il tema centrale non è l’incapacità degli investigatori, ma la genialità dell’assassina. 

PICCOLA RIFLESSIONE A MARGINE.
Forse i materiali biodegradabili rappresentano il futuro anche nel campo delle armi per delitti perfetti. Un’arma soggetta a veloce decadimento per cause organiche ha molti vantaggi, bisogna riconoscerlo. Non trascurate questo scenario, cari scrittori di gialli.

Sette nani

Gli attori che prediligono il metodo Stanislavskij, perfezionato e reso celebre da Lee Strasberg, non si accontentano della verosimiglianza. Vogliono portare in scena la realtà, trasformandosi nei personaggi da interpretare, grazie a un paziente lavoro di immedesimazione. Nel nome dell’autenticità, molti attori hanno affrontato prove quasi eroiche. Robert De Niro, per citare un caso illustre, si è ingozzato di gelati ed è ingrassato a dismisura per una sequenza di pochi minuti, in cui ha mostrato il disfacimento dell’ex pugile Jake La Motta.

DOMANDA.
Cosa accade a chi prende sul serio il metodo Stanislavskij? L’idea che vi propongo oggi, cari scrittori, prende le mosse da questo interrogativo. Vi offro personaggi che applicano il metodo con dedizione assoluta per calarsi nei panni dei sette nani di Biancaneve.

BRONTOLO.
Ottenuta la parte di Brontolo, il nano di cattivo umore, Pino abbandonò i mezzi pubblici e affrontò il traffico urbano con la sua utilitaria. L’esercizio fu utile alla buona riuscita dello spettacolo, ma dopo gli applausi fu ricoverato per esaurimento nervoso.

MAMMOLO.
Keith, un attore cinico e misantropo, preferiva il ruolo del cattivo. Ma gli fu assegnato Mammolo. Per recuperare qualche barlume di bontà, cercò di riconciliarsi con i figli, che non vedeva da dieci anni. Tuttavia le sue tardive dimostrazioni d’affetto non furono ben accolte. I ragazzi sospettavano che il padre fosse in cerca di soldi.

PISOLO
Pisolo era una bella sfida, ma Roger non si perse d’animo. Inventò un esercizio drastico: la privazione del sonno. Sua moglie, vedendolo sempre stanco, cominciò a immaginare relazioni extraconiugali. La scusa del metodo Stanislavskij, a suo parere, non reggeva.

EOLO.
Nella stagione più fredda, Larry mise in soffitta berretti, guanti, cappotti e sciarpe. Cercava di ammalarsi per comprendere il misterioso meccanismo degli starnuti. Amici e parenti erano preoccupati.

DOTTO.
Per interpretare Dotto, il più saggio tra i nani, Luke spense la Tv.

GONGOLO.
Il ruolo di Gongolo mise Wayne in difficoltà. La situazione migliorò quando chiese il divorzio.

CUCCIOLO.
Diventò muto e imbranato come Cucciolo. E proprio in quel periodo si innamorò.

Cosmo

Incipit per storie che non appartengono a questo mondo.

Dopo tre mesi di viaggio incontrammo un pianeta molto simile alla Terra. Decidemmo di invertire la rotta.

L’astronave a energia solare ha un solo difetto: non può uscire dal sistema solare.

Milton Bowden voleva diventare un esportatore di democrazia in mondi lontani. Le armi non gli mancavano.

Gli abitanti del pianeta W45 apprezzano molto gli esseri umani: li considerano meravigliosi animali domestici.

Lo smarrimento è considerato una malattia professionale degli studiosi di antropologia terrestre.

Le cose si mettono male. I negoziati con gli alieni saranno affidati a Ignazio La Russa.

Nel nostro distretto galattico, secondo gli ultimi dati, solo il pianeta OrpX2 offre contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

La Terra fu salva, ma passò di moda.

I veri alieni sono quelli come me.