Il giustiziere

Vi serve una trama per una storia grottesca? Siete capitati nel posto giusto. Antonio Garroni, un personaggio con qualche rotella fuori posto, vi piacerà.

A PROPOSITO DI BELLEZZA.
“I Baci Perugina hanno una bella faccia tosta”, pensa Antonio Garroni, dopo averne scartato uno. Sull’involucro ha trovato questa massima: “L’aspetto fisico non conta”.

DELIRIO.
Garroni è indignato. I Baci Perugina, all’improvviso, gli sembrano trappole sotto forma di cioccolato e nocciola, create per indebolire la volontà e decretare il fallimento delle diete. La carta che li avvolge, secondo Garroni, racconta che la bellezza è una qualità secondaria per mettere a tacere la nostra coscienza, mentre ci abbuffiamo con bombe caloriche lontano dai pasti. Ci dicono che va tutto bene, che possiamo continuare così, e intanto diventiamo grassi, flaccidi e sempre meno attraenti.

BELLI E BRUTTI.
Garroni non si fa incantare dal gusto, in verità delizioso, del cioccolatino che sta assaporando. C’è qualcosa di sbagliato nel mondo, e i Baci Perugina non possono addolcire la pillola. Esistono troppe ingiustizie e la più evidente riguarda proprio l’aspetto delle persone. Alcuni sono belli e altri brutti. Questa è la verità e nessuno, a parte i luminari della chirurgia plastica, può farci niente. I belli dominano il mondo con i loro sorrisi perfetti. I brutti devono accontentarsi delle briciole e delle frasi consolatorie dei Baci Perugina. Bisogna fare qualcosa per ristabilire l’equilibrio.

ROBIN HOOD.
Una frase dei Baci Perugina dice che i soldi non danno la felicità. Ma secondo Garroni i soldi possono far comodo, soprattutto alle persone brutte. Per questo diventa un giustiziere. Il suo motto? “Rubo ai belli per dare ai brutti”.

LE COSE SI COMPLICANO.
Lo stralunato Robin Hood attira subito l’attenzione dei media. La gente segue con interesse le sue vicende e le forze dell’ordine non riescono a fermarlo. Fino a quando non compie un terribile errore…

Il BIGLIETTINO.
Roberto Bianchi legge con disappunto il bigliettino che accompagna una mazzetta di banconote, recapitata nottetempo da uno sconosciuto benefattore: “Questi 20.000 euro sono per lei, caro scherzo della natura. Li ho rubati a un affascinante dongiovanni. Derubo i belli, caro amico, per dare ai brutti (cioè a quelli come lei). Ora potrà rivolgersi a un chirurgo plastico per rifarsi i connotati. Non sono necessari i ringraziamenti: lo faccio per amor della giustizia”.

LA DOMANDA.
Il destinatario del bigliettino è sbigottito. Si rivolge a sua moglie, in cerca di conforto: “Mi trovi brutto, tesoro?”.

QUESTIONE D’ORGOGLIO.
Bianchi ha uno scatto d’orgoglio e prende una decisione: farà indagini private per assicurare alla giustizia l’autore del bigliettino. Non ha mai pensato di essere George Clooney, ma deve ancora nascere la persona che può insultarlo impunemente. Greta, una donna graziosa e intelligente, lo ha scelto tra mille corteggiatori, perché è un uomo di spirito dotato di grande carisma. “Ti insegnerò che è bello ciò che piace”, pensa Bianchi scartando l’ennesimo Bacio Perugina. Garrone ha trovato pane per i suoi denti, perché Bianchi lavora per un’agenzia investigativa ed è molto stimato nel suo campo…

IDENTIKIT.
L’identikit del ladro è pronto. Bianchi lo guarda e si lascia sfuggire un commento velenoso. “Sarai bello tu…”.

Lontano da qui

Incipit per storie di persone in fuga.

Volevo prenotare un aereo per un posto qualsiasi, purché lontano dall’aeroporto.

Il biglietto era talmente costoso che decisi di non tornare.

Quella sera vidi un uomo travestito da Babbo Natale all’entrata dei grandi magazzini. Sulla manica destra del suo costume c’era il logo di un talk show. Fu in quel momento che presi la decisione di lasciare il paese.

Me ne andavo a Roma con lo stato d’animo di un emigrante.

Scappo dalle cose che mi ricordano le persone.

Chi fugge per sempre non sceglie mai la Svizzera.

Il treno non mi bastava. Decisi di scendere per recarmi all’aeroporto più vicino. “Questa volta parto sul serio”, pensai.

Telepatia

Si fa presto a parlare di telepatia. Nella fiction, di solito, la questione è affrontata senza considerare gli effetti collaterali. Ma voi, cari scrittori, evitate di commettere lo stesso errore.

UN PAZIENTE DIFFICILE.
Il paziente picchia la testa contro il muro e urla come un indemoniato. Sembra un uomo che è rimasto imprigionato in un sogno a occhi aperti. Lo hanno rinchiuso nel reparto psichiatrico di un grande ospedale londinese, sotto massima sorveglianza, per renderlo inoffensivo. Vogliono buttar via la chiave, perché ha ferito un agente. Ma qualcosa non convince la dottoressa Lilith Fox, l’eroina del vostro prossimo romanzo.

JEFF PLANT.
Lilith è perplessa: c’è qualcosa di strano nella malattia che ha colpito Jeff Plant, un avvocato che nel corso della sua vita non ha mai dato segni di squilibrio. L’uomo, quando non pronuncia frasi sconnesse, afferma di essere in contatto con Michael Dust, una persona che ha bisogno di aiuto. A prima vista, sembra un delirio poco originale. Ma le affermazioni di Jeff hanno un’intima coerenza e contengono dettagli convincenti. Sui giornali, in effetti, si parla di un certo Michael Dust…

IL DUBBIO.
Nella nostra coscienza è diluita una torbida mistura di immagini, suoni e parole. In questo fiume di pensieri incandescenti, suggeriti dall’inconscio o dal moto della luna, si fanno strada enunciati lineari e traducibili con frasi di senso compiuto, che consentono alle persone di muoversi, prendere decisioni e fare progetti. È come se il caos prendesse forma, per comporre ritagli di ordine visibili all’esterno. Ma nella mente è sepolto un flusso di informazioni nude e implacabili. L’esplorazione di questo abisso può condurre alla pazzia, al suicidio, alla demenza. E se fosse capitato a Jeff Plant?

UNO STRANO POTERE.
Il potere di Michael Dust, frutto di una mutazione genetica, è imparentato con la telepatia. L’uomo può trasmettere i suoi pensieri ad alcune persone dotate di occulte capacità extrasensoriali. Il rovescio della medaglia è la perdita del controllo. Michael possiede la capacità di comunicare a distanza ma non è in grado di passare al setaccio le informazioni. O tutto o niente. Non può inviare un messaggio telepatico senza palesare anche le zone più oscure e incomprensibili della sua anima…

IL RICATTO.
In questo momento Michael è prigioniero di uno psicopatico, con altri ostaggi, in una sperduta località. Il carceriere è uno scienziato che minaccia di usare un’arma batteriologica se non otterrà un miliardo di sterline. Nell’attesa, per ingannare il tempo ed essere più convincente, uccide un ostaggio per ogni settimana di ritardo, nel rispetto di un’usanza antica, apprezzata dai sequestratori più spietati.

UNA MOSSA DISPERATA.
Michael, temendo a buon diritto per la propria incolumità, ha aperto la mente, liberando i suoi pensieri nell’etere, alla ricerca di qualcuno capace di captarli. E ha trovato Jeff Plant…

INTERROGATIVI.
Jeff Plant precipiterà in una follia senza ritorno? O salverà il mondo con l’aiuto della dottoressa Fox?

Vittime per romanzi gialli

La modella tossica. Il suo torbido passato è una miniera di false piste. Di solito, quando il romanzo comincia, è già morta.

Il migliore amico di qualcuno, utile per trasformare l’indagine in una questione personale. Verso la fine siete liberi di metterlo in cattiva luce.

L’uomo ucciso per errore. Ha due vantaggi: rende le indagini nebulose, consentendovi di aggiungere pagine dense di ipotesi e ripensamenti, e fa numero. L’uccisione del vero bersaglio farà un po’ di chiarezza.

Ammiratrice di Vittorio Sgarbi. Cercate di non dare troppo risalto a questa sua passione (che potrebbe essere il movente), altrimenti nessuno la rimpiangerà e la polizia archivierà subito il caso.

L’eroe dilettante. Di solito è un individuo animato dalle migliori intenzioni che resta invischiato in un gioco più grande di lui. I professionisti faranno giustizia.

Il maggiordomo. Così, per una volta, sarà la vittima e non il colpevole.