La vita è una cosa meravigliosa, per alcuni. Per altri è scandita dalle sconfitte. Forse, in qualche luogo ultraterreno, gli ultimi saranno i primi. Ma su questa terra, il più delle volte, una sconfitta è fastidiosamente senza rimedio. Certo, a beneficio dei vincenti, bisogna ammettere che sono poco amati, soprattutto se si tratta di personaggi creati dalla fantasia di uno scrittore. Nella vita di tutti i giorni possiamo sopportare, con dosi massicce di tranquillanti, le sfarzose ostentazioni dei vincenti, inevitabili come il passare del tempo (perché un trofeo, metaforico o propriamente detto, nasce per essere esibito). Possiamo addirittura turarci il naso, sempre grazie ai tranquillanti, e stringere alleanza con i trionfatori della peggior specie, per dare nuovo lustro alla consuetudine italica dell’inchino al potente di turno. Ma nei romanzi, nove volte su dieci, i vincenti sono imperdonabili. Nessuno riesce a godersi un libro mentre è imbottito di tranquillanti.
MORALE.
Un perdente inconsolabile può fare la fortuna del vostro romanzo. E non c’è perdente più inconsolabile di un ex vincente.
L’EX VINCENTE.
Alcuni bambini esibiscono un talento non comune per il calcio. Il destino, per i più dotati, è ricco di promesse. Altri mostrano abilità eccezionali in discipline che appartengono solo al mondo dell’infanzia. Josh, per esempio, è imbattibile nel gioco del nascondino. Per la sua capacità di trovare il nascondiglio perfetto desta l’ammirazione incondizionata di tutti. Bambini agguerriti accorrono da ogni parte della città, pronti a sfidarlo.
Ma a cosa serve il suo estro dopo la seconda media? A nulla. Per questo Josh, con l’arrivo dell’adolescenza, indossa i panni del perdente senza speranze. L’attitudine alla ricerca di un luogo nascosto diventa la sua condizione esistenziale. Per sopravvivere, impara a nascondersi dalla vita.
L’UOMO INVISIBILE.
All’età di 25 anni, quando ormai i trionfi del passato sono ricordi sbiaditi, Josh è un fallito. Non vuole essere trovato dagli altri e ci riesce senza fatica, perché è un mago nell’arte di nascondersi. Nessuno si accorge della sua esistenza, neppure l’ufficio di collocamento. I coetanei, che un tempo lo ammiravano, ora lo evitano. Josh vive con i suoi genitori e trascorre le serate in un bar, in compagnia del rum, rimuginando sulle sue sconfitte.
UN TESTIMONE IMPAURITO.
Josh è il testimone involontario di un delitto. La tragedia si compie in una strada illuminata solo dai lampioni. Un gigante vestito di nero, con un gesto fulmineo, apre il ventre di un uomo molto grasso con una bottiglia rotta. L’assassino ha il volto scoperto e Josh lo riconosce all’istante: si tratta di Sammy, un tempo suo fiero avversario nei campionati cittadini di nascondino, ora emarginato dal mondo, proprio come lui. Sammy non avverte la presenza dell’antico rivale, perché Josh non ha perso lo smalto dei vecchi tempi e resta nascosto all’ombra di un cespuglio, a poca distanza, mentre osserva la scena terrorizzato. Tra le sue virtù, bisogna ammetterlo, non c’è il coraggio. Quando l’assassino si è ormai allontanato, Josh esce allo scoperto e si avvicina al cadavere. Ha già visto quell’uomo da qualche parte…
SOSPETTATO NUMERO UNO.
Le cose si mettono male per Josh. Tutti gli indizi portano a lui. Tanto per cominciare, il cadavere appartiene a uno strozzino, suo creditore da anni. Questa circostanza, da che mondo è mondo, rappresenta un ottimo movente. Inoltre sull’arma del delitto hanno trovato le sue impronte.
SPIEGAZIONE.
Josh è vittima di un piano architettato da Sammy, uno psicotico con la memoria da elefante in cerca di rivincite. Il comportamento dell’assassino è strano ma plausibile, a rigor di psicanalisi. Sammy uccide e manipola le prove perché vuole vendicare le sconfitte subite alle elementari.
LA PARTITA FINALE.
La polizia è sulle tracce di Josh. Anche Sammy lo cerca con intenzioni poco amichevoli. Josh, ancora una volta, deve nascondersi. Ma questa volta non è un gioco…